L’amministrazione locale di Honolulu ha approvato una misura che impone un tetto massimo al costo dei servizi di ride-hailing, Uber e Lyft soprattutto, accusati di approfittare della loro posizione per rialzare indebitamente i prezzi in determinate situazioni.
Tutto nasce dalle lamentele di alcuni clienti che hanno dovuto pagare tariffe più alte rispetto al normale. Il comportamento si sarebbe ripetuto soprattutto in occasione di weekend, servizi notturni, festività o in concomitanza con manifestazioni come affollati concerti o eventi sportivi.
Le due applicazioni “concorrenti” californiane si sono dichiarate, però, “libere di operare con tariffe svincolate dalle imposizioni dei governi” mentre uno degli operatori del servizio si è giustificato: “i prezzi dei viaggi sono concordati e risultano proporzionati tra la domanda e l’offerta. Inoltre i clienti sono liberi di rinunciare e cercarsi un altro guidatore”.
Intanto a New York…
Non arrivano buone notizie nemmeno dalla Grande Mela. Qui il servizio di ride hailing si è diffuso a macchia d’olio e per questo deve fare i conti con molti "nemici" come la lobby dei tassisti e, recentemente, la stessa amministrazione comunale. E' stato infatti presentato un progetto di legge che vorrebbe limitare il numero massimo di veicoli "in affitto" circolanti in città, vietare ai driver di operare per conto di entrambe le aziende e imporre una “tassa” di 2.000 dollari all’anno per la licenza. Staremo a vedere.