L'apertura della Cina ai mercati internazionali nel settore auto porterà vantaggi ad alcune Case che potranno rinforzarsi, ma rischia di mettere almeno un terzo dei 70 operatori cinesi del settore "fuori dai giochi". E' il presidente di Baic Motors - società automobilistica di proprietà pubblica - Xu Heyi, in un’intervista a Bloomberg Television, a preannunciare tempi duri per i produttori di automobili suoi connazionali: “L’arrivo della competizione globale sta avvenendo molto più in fretta di quanto pensassi. Anche l'abbassamento dei dazi, potrà avere una ricaduta su molti imprenditori. La concorrenza, creata poi dalla possibilità per le case internazionali di operare direttamente in Cina e non solo attraverso sussidiarie, costringerà almeno un terzo dei costruttori locali ad uscire dal mercato nel periodo tra il 2020 e il 2022”.
Partnership internazionali
Baic, già quotata alla borsa di Hong Kong, non sta di certo a guardare e ha già iniziato un processo di integrazione e collaborazione con i principali produttori internazionali. A febbraio è stata annunciata la costruzione di un nuovo stabilimento in Cina per la produzione di vetture Mercedes-Benz, dal costo stimato di quasi 2 miliardi di euro.
Baic già nel 2002 ha dato vita ad una joint-venture con Hyundai. La Bejing-Hyundai Motor Company conta 8 stabilimenti produttivi in Cina e produce più di un milione di vetture all’anno. L'obiettivo, ha detto Heyi, è vendere 500.000 vetture a batteria entro il 2020.