Cambia marcia per il piano Fca 2018-2022 Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat Chrysler, e lo fa nel 14esimo anno al vertice del gruppo Fiat poi fuso con quello americano acquisito nel 2009, ma anche alla vigilia del suo abbandono, entro aprile 2019. Elettrificazione, guida autonoma, niente più diesel; e nessun spin-off (per ora) di Magneti Marelli o nuovo polo Alfa Romeo e Maserati, voci che si erano rincorse nell’ultimo anno.
Non sarà lui a guidare il piano
Nella presentazione al Balocco, in Piemonte, esattamente quattro anni dopo quella tenuta ad Auburn Hills quartier generale di Chrysler, Marchionne ha delineato la crescita del gruppo che tuttavia non toccherà a lui condurre per mano se non per i prossimi nove mesi, cosa del tutto inusuale: il suo piano quinquennale con obiettivi impegnativi sarà infatti eseguito da altri.
45 miliardi di investimenti
Marchionne ha confermato quanto aveva detto nei mesi scorsi. A partire dalla cravatta apparsa sotto il giubbotto, promessa di indossarla che coincide con l’azzeramento del debito non oggi ma entro la fine di giugno, comunque in anticipo sull’obiettivo 31 dicembre 2018. Il focus dello sviluppo di Fca sarà sui marchi Jeep, Ram, Maserati e Alfa Romeo, perché – ha sottolineato – “rappresentano la parte più significativa dei nostri ricavi e dei nostri utili”. Dei complessivi 45 miliardi di investimenti del piano, secondo quanto ha detto Richard Palmer, capo della finanza del gruppo, la maggior parte dovrebbero dunque essere dirottati su questi brand.
Ibride plug-in, elettriche e autonome
I 9 miliardi compresi per l’elettrificazione dei nuovi prodotti, tema su cui Fiat Chrysler è rimasta indietro rispetto alla concorrenza, sono una necessità per adeguare la produzione alle normative sulle emissioni, ha spiegato Marchionne, e portano con sé anche la fine della produzione di motori diesel per le auto (proseguirà invece per i commerciali) entro la fine del 2021: “L’innovazione – ha detto Marchionne - non solo sta cambiando il nostro modo di guidare, ma nel tempo porterà a una ridefinizione dell’intero settore”. Harald Wester, direttore tecnico del gruppo, ha promesso auto a guida autonoma di livello 4 a partire dal 2023. Su questo, Fca già lavora insieme a Waymo, la divisione dedicata di Google.
Alfa Romeo, Jeep, Maserati, Fiat
Sui marchi, Marchionne e i suoi manager hanno dato degli obiettivi. Alfa Romeo punta a 400mila vetture vendute entro il 2022 (lo stesso obiettivo che era stato dichiarato per quest’anno), margine al 10% con sette nuovi modelli e tutti con una versione elettrificata. Jeep, la gallina dalle uova d’oro del gruppo, farà 10 nuovi modelli entro il 2022, ognuno avrà un’opzione elettrificata, niente più diesel in Europa. Maserati vuole raddoppiare le vendite a 100mila unità entro il 2022, aggiungendo in gamma un suv medio (sotto il Levante) e la coupé Alfieri. Fiat avrà nel 2020 la nuova 500 e sarà elettrica (l'attuale ha una versione a batteria venduta però nella sola California) più una nuova macchina chiamata Giardiniera, revival di un modello degli anni ’60. La nuova Fiat Panda arriverà anch’essa nel 2020. Ram avrà anch'esso prodotti ibridi, mentre il marchio Chrysler "è forte ma non globale, come Fiat", ha aggiunto Marchionne in conferenza stampa.
"Non chiuderemo fabbriche" in Italia, ha concluso l'amministratore delegato,“è un piano coraggioso e solido”. In borsa a Milano (positiva a fine seduta, +1,5%) il titolo ha tuttavia chiuso con un pesante -4,53%.