Sulla sicurezza in auto il modello Svezia vince. Lo dicono gli esperti americani - dagli ingegneri ai pediatri - che chiedono una modifica del programma Road to Zero varato dal governo Usa nel 2016 per azzerare entro il 2050 gli incidenti mortali. Le misure previste non bastano, aggiungono: l'Europa sta riuscendo con maggior successo ad arginare l'emergenza sicurezza e il modello da seguire è in particolare quello della Svezia che ha fatto da apripista varando nel 1997 la strategia Vision Zero. Nel Paese scandinavo le morti su strada si sono già dimezzate da 541 nel 1996 a 270 nel 2016.
Seggiolini solo in senso contrario
D'accordo, la Svezia non è l'America. Ma gli Stati Uniti, una delle nazioni tecnologicamente più avanzate dove il rispetto delle leggi viene fatto valere con severità, hanno migliorato poco la sicurezza stradale: 41.000 morti nel 2017 contro 45.600 nel 1964, rivelano i dati della Federal Highway Administration (che accorpano sinistri in auto, moto, bici e tra i pedoni). Particolarmente grave il bilancio che riguarda i bambini: 2.885 decessi tra il 2010 e il 2014.
Primo punto su cui lavorare sono dunque i seggiolini per auto, osserva l'American Academy of Pediatrics: i più sicuri sono quelli in cui il bambino siede in verso contrario al senso di marcia. Proprio come quelli svedesi, obbligatori fino ai 4 anni; negli Stati Uniti, invece, si usano seggiolini nel verso opposto al senso di marcia solo fino ai 2 anni, poi si passa a quelli nello stesso senso della marcia, che proteggono meno, conferma la Association for the Advancement of Automotive Medicine. Inoltre, i seggiolini in vendita in Europa spesso includono un sistema di ancoraggio dal sedile al pavimento dell'auto che dà al bimbo più spazio tra la seduta e lo schienale pur se rivolto in verso opposto a quello di marcia. Questi modelli negli Usa non esistono.
Bici, pedoni e auto: tutti separati
La strategia Vision Zero approvata in Svezia contiene molte altre regole efficaci, secondo gli esperti Usa. A livello di infrastruttura più rotatorie e meno intersezioni contribuiscono a ridurre gli incidenti e, soprattutto, la loro gravità. Ancora, in Svezia le automobili non possono mai svoltare se ci sono pedoni che attraversano e in diversi casi i pedoni sono separati dal traffico veicolare tramite ponti; anche le biciclette viaggiano su corsie apposite. Nelle zone urbane sono state introdotte molte zone con un limite di velocità di 30 chilometri orari. Anche dossi e dissuasori sono molto comuni.
Alcol test, limiti severi
Altro elemento chiave della strategia svedese è la tolleranza zero sulla guida in stato di ebbrezza. La severità dell'applicazione delle norme ha permesso di ridurre allo 0,25% la percentuale di automobilisti fermati dalle forze dell'ordine e trovati con tasso alcolemico sopra il limite; negli Usa la media è dell'1,5%. Il limite del tasso alcolemico è tra l'altro molto più severo in Svezia: 0,2 grammi per litro contro 0,8 negli Usa (in Italia 0,5).
L'Europa va avanti
Mentre gli Stati Uniti guardano al modello Svezia e a quanto si fa in Europa, l'Unione europea ha presentato il Terzo pacchetto mobilità, una serie di proposte in tema di sicurezza sulle strade che ha l'obiettivo di dimezzare i sinistri con conseguenze mortali entro il 2030. L'Ue prosegue sul cammino già tracciato: nel periodo 2001-2017 gli incidenti mortali si sono ridotti da 50.000 a 26.000. Non basta e anche da noi i bambini sono particolarmente a rischio: tra il 2007 e il 2016, 8.000 under 14 sono morti per incidenti, di cui il 50% in auto, il 33% pedoni e il 13% in bicicletta, come indicato dal Rapporto sulla sicurezza dei bambini presentato a febbraio dallo European Transport Safety Council, organismo internazionale di cui per l'Italia fa parte anche l'ACI.