Luci e ombre sui conti trimestrali di Tesla, presentati da Elon Musk, e che sono comunque migliori rispetto alle aspettative degli analisti di mercato. Il costruttore di auto elettriche ha prodotto - tra gennaio e marzo di quest'anno - ricavi per 3,41 miliardi di dollari e ha subito perdite per quasi 710 milioni di dollari (circa 4,19 dollari ad azione). Entrambi i valori sono in crescita rispetto allo stesso periodo del 2017, quando i ricavi si erano fermati a 3,3 miliardi di dollari e le perdite a 675 milioni. Il denaro in cassa ammonta a 2,67 miliardi di dollari, in calo del 2% rispetto all'inizio dell'anno.
Tra gli altri numeri che Musk ha presentato c'è il dato sulla crescita delle vendite di auto (+19% con 2,74 miliardi di ricavi) e di pannelli solari e batterie (+92%).
Model 3 ancora in ritardo
Dove invece ci sono ancora difficoltà è nella produzione della Model 3, la berlina destinata al mercato di massa. Musk ha confermato l'ormai famoso obiettivo delle 5.000 auto alle settimana "da raggiungere nei prossimi due mesi", ma ha anche ammesso di aver mancato il target - previsto per marzo - di 2.500 vetture ogni sette giorni. La produzione si è fermata a 2.270 Model 3 a settimana.
"Rivoluzione" Y
Musk ha poi annunciato che la produzione del crossover Model Y inizierà nel 2020 e non nel 2019 come annunciato da qualche organo di stampa. "Non so da dove sia saltata fuori quella data", ha detto il ceo di Tesla che ha però anche confermato di non sapere dove la Model Y verrà costruita. "Sicuramente non qui a Freemont - ha detto - dove siamo già oberati di lavoro. Annunceremo la location entro il quarto trimestre di quest'anno".
Musk ha anche dichiarato che sicuramente per la Model Y non si ripeteranno i problemi (e gli errori) avvenuti nel recente passato. "Sarà una rivoluzione dal punto di vista industriale", le sue parole. Le stesse che, a suo tempo, aveva speso per la Model 3.