La California guida la rivolta contro Trump, l'Epa (l'agenzia federale che si occupa di protezione ambientale) e l'annunciata decisione di allentare i vincoli delle emissioni per auto e mezzi pesanti imposti dalla amministrazione Obama. Proprio quando anche l'industria dell'auto di Detroit ha deciso di investire molto sull'elettrificazione, seguendo una tendenza globale.
In difesa della legge
Una denuncia è stata presentata da 17 stati. Oltre alla California hanno sottoscritto l'atto Connecticut, Delaware, District of Columbia (quindi la capitale Washington e i suoi dintorni), Illinois, Iowa, Maine, Maryland, Massachusetts, Minnesota, New Jersey, New York, Oregon, Pennsylvania, Rhode Island, Vermont, Virginia e Washington. Nella presa di posizione ufficiale si definiscono "illegali" i provvedimenti previsti e si accusa l'Epa di andare contro i propri regolamenti e contro il Clean Air Act, la legge federale del 1970 che regola la materia delle emissioni.
"Gli stati firmatari - ha detto in una conferenza stampa il governatore della California Jerry Brown - rappresentano 140 milioni di americani, circa il 40% del mercato automobilistico nazionale. Il loro scopo è dimostrare che le idee di Scott Pruitt (a capo dell'Epa) sono fuorilegge".
Guerra aperta
La California minaccia di trascinare l'Epa in tribunale anche qualora l'amministrazione dovesse cancellare la possibilità - sempre garantita dal precedente inquilino della Casa Bianca - per ogni stato di fissare dei propri limiti in termini di gas serra. Il responsabile della campagna "Safe Climate", Dan Becker, ha commentato al New York Times: "Questa è la California che dice: volete la guerra? L'avrete".
Intanto il senatore del Delaware Tom Carper ha scritto una lettera all'Epa e al ministro dei trasporti Elaine Chao chiedendo l'immediato abbandono del progetto di legge che, a suo dire, "danneggerebbe la sicurezza economica degli Stati Uniti, minerebbe gli sforzi di combattere l'inquinamento a livello globale e creerebbe inutili confusioni e rischi di cause tra le amministrazioni statali e l'industria automobilistica e andrebbe contro le stesse affermazioni del governo federale".