Il car sharing elettrico è lo strumento chiave per dare impulso alla mobilità a zero emissioni in ambito urbano. Per almeno 5 motivi, secondo quanto sostiene car2go che ha condotto un'apposita ricerca pubblicata in un Libro Bianco, il primo in materia.
Volano per le infrastrutture
La prima argomentazione riportata dallo studio è: l'auto elettrica condivisa è in grado di risolvere l'annoso problema della mancanza di infrastrutture per la ricarica. Nel senso che la presenza di un numero sufficiente di vetture a batteria in sharing giustifica l'installazione di nuove stazioni elettriche e motiva, quindi, i cittadini ad acquistare un'auto a batteria senza il timore di non poter poi trovare agevolmente un punto di rifornimento.
Provare per credere
Il secondo motivo è dedicato a chi nutre dubbi sulla mobilità a zero emissioni: con il car sharing a batteria il cittadino può provare in prima persona cosa vuol dire guidare un'auto elettrica per poi, magari, decidere di acquistarla.
Niente sorprese nel traffico
Come terza ragione, il Libro Bianco dice: "Grazie alla gestione quotidiana di car sharing a zero emissioni, car2go dimostra che la mobilità elettrica si presta ad un uso intenso". Insomma, riesce a "macinare" tantissimi chilometri, senza problemi, anche nel traffico caotico delle città. Del resto, all'azienda del gruppo Daimler non manca esperienza in tal senso: a Stoccarda, Amsterdam e Madrid già opera con una flotta completamente a batteria, per un totale di 1.400 vetture a zero emissioni a cui, entro la fine del prossimo anno, ne verranno aggiunte altre 400 per il car sharing di Amburgo.
L'ambiente ringrazia
Anche il terzo motivo non è affatto trascurabile ed è il duplice impatto sulla qualità dell'aria nelle aree metropolitane, per il semplice fatto che le auto elettriche in sharing diminuiscono il numero di auto in circolazione e non inquinano. Infine, ultima considerazione: la sharing mobility con veicoli a batteria è il laboratorio perfetto per sperimentare la mobilità elettrica del futuro. Come sottolinea Olivier Reppert, amministratore delegato di car2go: "E' un ambiente di collaudo ottimale, perché la tecnologia è sottoposta alla massima sollecitazione e dimostra la sua idoneità per l'uso quotidiano in condizioni reali".