Phantom Auto, giovane start up statunitense basata a Mountain View, ha realizzato un sistema di controllo a distanza in grado di intervenire e prendere i comandi da remoto se un'auto robot dovesse entrare in confusione e non riuscire a districarsi nel traffico.
In caso di black out
L'ipotesi è meno remota di quanto si pensi: una vettura autonoma potrebbe smettere di riconoscere l'ambiente che la circonda - per esempio se andassero in tilt i semafori o se non riuscisse a dialogare con la strada, ad esempio per un improvviso black out - e rischierebbe a quel punto di restare immobilizzata nel traffico. Il software di Phantom Auto potrebbe aggirare il blocco e rimettere la vettura driverless in marcia intervenendo da una postazione virtuale a distanza.
I sistemi utilizzati da Phantom Auto - che ricordano i simulatori utilizzati dai piloti per i test delle monoposto da competizione - hanno in dotazione tre display collegati a una postazione munita di volante e pedali, come in un videogioco.
Il software, ideato da Shai Magzimof, ex Ceo di Viber, funziona anche a distanze molto elevate. Infatti, nei test effettuati dalla sede di Mountain View, l’azienda è riuscita a controllare da remoto una vettura autonoma a Las Vegas, ad oltre 650 chilometri dalla piattaforma.