C'è un nuovo veicolo autononomo in Silicon Valley e ha dentro molta tecnologia italiana. Si tratta di EVA, acronimo per Embedded Vehicle Autonomy, equipaggiata con i chip per la visione artificiale della californiana Ambarella, la società che ha acquisito lo spin-off dell'Università di Parma VisLab e le sue soluzioni per l'elaborazione video e l'automazione dei veicoli. Ambarella ha organizzato in California un'uscita dimostrativa della sua auto driverless sulle strade pubbliche intorno al Santa Clara Convention Center, nei pressi del suo quartier generale.
Calcoli super-efficienti
L'EVA di Ambarella è un veicolo con tecnologia integrata che garantisce automazione di livello 4: un computer su quattro ruote il cui motore intelligente è l'architettura CVflow, il sistema di processori per la computer vision di Ambarella capace di effettuare migliaia di miliardi di operazioni al secondo e di fornire capacità di machine learning grazie alle reti neurali - in pratica, chip intelligenti che macinano calcoli e imparano dall'esperienza.
Made in Italy
Con la messa in strada di EVA di Ambarella "dimostriamo principalmente la nostra tecnologia che permette al computer di vedere e che è unica in questo settore", dichiara a l'Automobile il professor Alberto Broggi, fondatore e general manager di VisLab. "Questa tecnologia è capace di elaborare immagini ad alta definizione (8 megapixel) e in tempo reale (30 frame per secondo) grazie ad algoritmi sia per vista monoculare che stereo. Così otteniamo una descrizione completa dell'ambiente intorno al veicolo, anche quando l'illuminazione è scarsa, con un'affidabilità mai ottenuta prima. E usando un chip che consuma meno di 5 watt", sottolinea Broggi riferendosi al processore "low-power" di Ambarella: oggi è il CV1 ma l'azienda californiana ha già pronto il nuovo CV2 per la computer vision che ha prestazioni 20 volte superiori al precedente.
Nelle applicazioni dell'elaborazione video per l'automazione dei veicoli, Ambarella fa leva anche sui risultati delle ricerche svolte presso VisLab, che ha sviluppato a Parma un prototipo di auto autonoma con cui è stato effettuato nel 2010 un viaggio completamente driverless dall'Italia alla Cina. "La maggior parte degli algoritmi e dell'esperienza nell'equipaggiare i veicoli con funzionalità di automazione e portarli su strada viene dagli oltre 20 anni di lavoro di VisLab. Che è sempre a Parma e continua a sviluppare tecnologie e a crescere", sottolinea Broggi.
Visione in stereo
Navigare nella complessità dell'ambiente urbano è una delle maggiori sfide per l'auto autonoma e le telecamere in stereo vision aiutano EVA a risolvere l'equazione, perché sono capaci di "vedere" ostacoli in un raggio di 150 metri ed elaborare immediatamente i dati affinché l'auto decida come comportarsi. La visione in stereo viene usata anche per riconoscere i segnali visivi, per esempio il semaforo, e incorpora le informazioni delle mappe in HD per una localizzazione accurata anche quando il segnale Gps è debole - come capita in città.
EVA utilizza anche la tecnologia della sensor fusion, che permette di fondere e interpretare le informazioni disparate raccolte dalle telecamere visive e dal radar, senza ricorrere ai lidar, la cui velocità nella cattura di questo tipo di informazioni è attualmente inferiore a quella delle soluzioni visive di Ambarella; EVA è così in grado di definire il percorso e muoversi tra le corsie e individuare marciapiedi, barriere, intersezioni, ostacoli, altre automobili, motocicli, biciclette, pedoni.