La notizia era nell'aria da tempo ma ora è arrivata la conferma ufficiale: Uber, la piattaforma digitale californiana che offre servizi di taxi privati e consegne a domicilio, vende tutte le sue attività nel sud est asiatico alla rivale di Singapore Grab. La transazione riguarda i principali mercati di quella zona del mondo, Indonesia, Malesia, Cambogia, Myanmar, Filippine, Tailandia e Vietnam. Grab opera già in questi sette Paesi, coprendo in totale 142 città.
La storia si ripete
In cambio della cessione delle attività - compresa Uber Eat, specializzata nella consegna di cibo a domicilio - la start up americana diventa azionista di Grab con una quota del 27,5% e il ceo di Uber, Dara Khosrowshahi, entra nel consiglio di amministrazione dell'azienda di Singapore il cui valore totale è stimato in circa 6 miliardi di dollari.
Si ripete quanto avvenuto nel 2016 in Cina quando Uber fu costretta a vendere la propria attività a Didi Chuxing - che già deteneva l'87% del mercato nel Paese asiatico - ricevendo in cambio un investimento da un miliardo di dollari e un quinto delle azioni dei rivali.
Uber ha confermato che ai suoi dipendenti nella zona interessata dall'affare verrà offerto un lavoro da parte di Grab.