La fatica ripaga, ma il doppio. Grazie a Volvo la creatività non è mai stata così redditizia per le start-up, che vogliono concretizzare le loro idee ancora in stato embrionale e che hanno bisogno di aiuto e di denaro per completare il proprio progetto. Il costruttore svedese di proprietà della cinese Geely, ha infatti lanciato un fondo - il Volvo Cars Tech Fund - dedicato alle giovani società che stanno sviluppando progetti interessanti e innovativi per l'industria automobilistica.
Rischio calcolato
Il primo accordo realizzato da Volvo Cars Tech Fund è stato chiuso - per 114 milioni di euro - con Luxe, una società della Silicon Valley che si occupa di servizi avanzati per la mobilità e che è stata assorbita interamente dal marchio. "Cerchiamo di investire in società in grado di fornirci un accesso strategico alle nuove tecnologie, dando la priorità alle capacità e ai talenti migliori", ha dichiarato Zaki Fasihuddin, amministratore delegato di Volvo Cars Tech Fund. "Sosteniamo le più promettenti e giovani imprese a livello internazionale impegnate nello sviluppo di nuove tecnologie alle quali forniamo sia capitale economico che valore strategico, rafforzando il nostro ruolo nella trasformazione del settore."
Volvo ha certamente valutato i pro e i contro di questo tipo di operazioni. Da un lato il brand può contare su forze fresche e su idee innovative da applicare alla ricerca sull'automotive. Dall'altro esiste il rischio elevato di "bucare" una scommessa, investendo in un'idea che promette ma non riesce a mantenere.
Tutti a caccia
Anche altre Case si stanno affidando alla capacità delle giovani imprese tecnologiche: Ford ha acquisito le prestazioni di Argo.Ai, una start-up dedicata al Machine Learning. Un progetto diverso, invece, è quello di Nissan che ha creato un laboratorio aperto delle idee, l'“Innovation Lab”, creato in Francia presso Le Square di Parigi, per sviluppare sinergie con le start-up di tutto il mondo.
Seat ha creato un'azienda, Xmoba, che ha il compito proprio di andare a cercare i talenti digitali, mentre Mercedes, come molti altri costruttori, ha rivolto la propria attenzione verso Israele, culla dell'innovazione tecnologica: al recente Mobile World Congress di Barcellona il marchio tedesco ha presentato la partnership con Anagog, start-up dedicata soprattutto alla protezione dei dati. Dal canto suo Bmw ha acquisito il 100% di Parkmobile, app americana che offre suggerimenti a chi cerca parcheggio. E sono solo degli esempi.