PORTO - Una delle poche certezze di un appassionato di motori è il funzionamento del propulsore: combustione per i veicoli a benzina, compressione per i diesel. Da oggi non è più così. Mazda ha presentato la nuova generazione di motori Skyactiv-X, che andrà a equipaggiare alcune delle vetture del brand giapponese dal 2019, partendo dalla 3, la compatta di segmento C. Gli ingegneri hanno realizzato importanti migliorie in fatto di efficienza del processo di combustione interna, riuscendo a far funzionare un motore a benzina quasi come un diesel, attraverso l’accensione del carburante per compressione controllata da una candela. I dati misurati dai tecnici Mazda parlano chiaro: con un motore 2 litri di cilindrata, lo Skyactiv-X offre il 10% in più di coppia rispetto all’attuale Skyactiv-G, e fino al 30% a determinati regimi.
Debutto sulla nuova Mazda 3
Non solo più coppia, ma anche un notevole risparmio in termini di consumi. Prendendo sempre come parametro di confronto il 2.0 benzina 4 cilindri Mazda, il vantaggio promesso è di circa il 20%, con conseguente diminuzione delle emissioni di CO2 rilasciate dalla vettura. Abbiamo provato questa vera innovazione sulle strade del Portogallo, registrando fluidità di marcia e silenziosità dell’apparato, a vantaggio del comfort di guida. Il tutto diventa ancora più interessante quando si pensa alle potenzialità di questo motore una volta condito con un sistema ibrido tradizionale o plug-in, come la casa di Hiroshima è intenzionata a fare nei prossimi anni.
Il 2019 porterà anche una nuova vettura elettrica, ordinabile “pura” o con un range extender rotativo, per rispettare le buone tradizioni della Casa. Non solo a batteria e benzina, gli ingegneri stanno sviluppando la seconda generazione del motore diesel offerto sulla gamma attuale, che però non vedremo prima del 2020. Lo Skyactiv-D atto secondo sarà “pulito come un benzina, a dimostrazione del fatto che è possibile con la ricerca raggiungere risultati eccellenti”, ha dichiarato Martijn ten Brink, vice president Sales & Customer Service di Mazda Europa.
Lo chiamano Kodo Design
Questa tecnologia va di pari passo con lo sviluppo incessante dello stile, movimento che per il brand nipponico prende il nome di Kodo Design. Dal 2019 vedremo la seconda generazione delle vetture nate dall’evoluzione di questo concetto, ma i punti cardine sono rimasti gli stessi dell’esordio avvenuto nel 2010. Superfici fluide, lisce e nette, con una buona dose di sportività e purezza formale. Il design Mazda non è “giapponismo” in senso semplice, può essere considerato come una reinterpretazione dell’estetica giapponese, espressa in un nuovo tipo di eleganza. Le concept Vision Coupé e Kai presentate al Salone di Tokyo 2017 rendono bene l’idea, poche linee ma buone. Lo stesso principio vale per gli interni, dove la sensazione suscitata da forme e materiali è quella di un fascino discreto, tutto nipponico.