La Volkswagen produrrà dal 2020, a Osnabrück in Germania, la nuova T-Roc cabriolet, il suo primo suv decappottabile. Non è una semplice notizia di mercato, ma un segno di tendenza: i suv che fanno girare la testa ai consumatori di tutto il mondo, ora la perdono. Per essere, se possibile, ancora più alla moda.
La trasformazione
Per essere aperto, Volkswagen T-Roc, suv compatto con i suoi 4,23 metri di lunghezza, ha necessariamente due porte anche per rafforzare la struttura, subendo qualche rinuncia nella capacità del bagagliaio. Sul mercato, l'unico suv cabrio prodotto in serie è attualmente il Range Rover Evoque Convertible, sempre compatto seppure più lungo (4,36 metri). Capote a cinque strati e a movimento elettrico, due porte e quattro posti, è la sorella glamour della versione tradizionale che ha avuto un gran successo e da cui eredita tutto, trazione integrale compresa.
Se in questo nascente segmento entra un marchio generalista come Volkswagen, è prevedibile che altri costruttori introdurranno presto suv con capote. Finora, suv a cielo aperto sono stati soprattutto ordini speciali da parte di emiri, trasformati su specifiche quasi sempre uniche.
Obiettivo: 20 suv
Per produrre il T-Roc cabriolet, Volkswagen ha stanziato una cifra pari a 80 milioni di euro da investire nello stabilimento situato nella Bassa Sassonia, dove già lavorano 2.300 persone. Entro un paio di anni Volkswagen intende aumentare la sua gamma suv fino a 20 modelli, un segmento di mercato in continua crescita.
Secondo Herbert Diess, il capo di Volkswagen, "stiamo diventando sempre più il brand di riferimento per i suv e i crossover. Con la cabriolet basata sulla T-Roc, aggiungeremo alla gamma un modello molto accattivante. Sono particolarmente felice di sottolineare che possiamo contare sull’esperienza pluridecennale dei lavoratori di Osnabrück e, grazie a questo investimento, lo stabilimento ora ha brillanti prospettive per il futuro”.