BARCELLONA - Il Mobile World Congress di Barcellona (MWC) è l’appuntamento da non perdere per sapere tutto su smartphone, app e reti digitali. Quattro giorni (26 febbraio – 1 marzo) dove il mondo che gira attorno alla connettività si ritrova alla Fira della città spagnola.
Meno smartphone venduti
L’edizione 2018 parte sulla scia di un numero a sorpresa: nell’ultimo trimestre del 2017, secondo gli analisti di Gartner, per la prima volta dal 2004 le vendite degli smartphone nel mondo sono calate e si sono fermate a “sole” 408 milioni, il 5,6% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Non è un dato trascurabile perché sono oltre 24 milioni gli smartphone venduti in meno. Segno che per stare in piedi, il business dei costruttori di cellulari deve iniziare a trovare anche altre strade.
La connessione 5G
D’altronde nel 2025, secondo i dati presentati a Barcellona da Gsma, saranno 25 miliardi gli oggetti connessi con la nuova rete 5G. Tra questi molti saranno auto. Non è un caso – come raccontiamo nel numero de l’Automobile in edicola sabato 3 marzo – che alcuni dei giganti del “mobile” presenti qui a Barcellona siano pronti a prendere il potere a bordo di un’auto. Alcuni direttamente il volante, parliamo di Google e Apple. Tutti gli altri, da Samsung a Huawei, si “accontenteranno” dei dispositivi di connessione.
L'auto come una piattaforma
L’industria automobilistica non resta però a guardare, sapendo bene che aprire le portiere al mondo digitale, significa consegnare ad altri le chiavi del futuro della mobilità. Ma anche perdere quell’enorme business che si nasconde dietro i big data raccolti a bordo delle auto. Per questo il presidio al MWC delle Case auto è costante. Nell’edizione 2018 è il caso di Bmw, Ford, Mercedes e Seat. Da un lato si cerca di trasformare sempre di più le vetture in piattaforme pronte ad accogliere, come uno smartphone, l’ultima app. Ford ad esempio ha annunciato l’arrivo del sistema di navigazione di Waze, Seat (che Waze la ha già) l’ingresso a bordo di Shazam.
Alla ricerca di start-up
L’altra strategia è andare a caccia di start-up: sempre Seat ha creato una vera e propria azienda chiamata Xmoba con l’obiettivo di individuare le piccole realtà digitali con potenzialità nel mondo della mobilità. Due gli esempi: Justmoove app per pagare parcheggio, autostrada, rifornimento e molto altro e Respiro dedicata al car sharing. L’attenzione è principalmente all’Israele ormai pronta a sorpassare, per dinamismo e attività, la più blasonata Silicon Valley. In Israele ha puntato anche Mercedes che qui a Barcellona ha presentato l’acquisizione di Anagog: la start-up di Tel Aviv, oltre a software per la protezione dei dati, ha sviluppato un sistema in grado di analizzare tramite dei sensori, il comportamento delle persone davanti a uno smartphone, esperienza utile a migliorare l’interfaccia di consolle e strumentazioni del futuro.