Il 16 febbraio è il compleanno di Valentino Rossi e alla festa non c’è solo la torta con 39 candeline: i milioni di amici che lo seguono da 22 anni gli hanno portato 5.875 regali, uno per ogni punto conquistato dal nove volte campione del mondo, ultimo iridato della 500 e primo della MotoGp istituita nel 2002. Al party sono state cantate 92 canzoni, al pari degli inni italiani suonati in suo onore sul podio, e si sono contati 192 brindisi, come per volte in cui è salito sui tre gradini al momento della premiazione.
Sempre su due ruote
Alla festa sono state invitate le Case italiane e le giapponesi a cui Rossi ha prima fatto battere il cuore con tanti trionfi e poi lo ha spezzato con quattro addii, di cui uno – fortunatamente per noi – ricucito ed appena rinsaldato: dopo le prime esperienze e vittorie con Aprilia sono seguite Honda, Yamaha e Ducati. Da cinque anni è tornato con Yamaha e l’unione è stata blindata in questi giorni, almeno fino al 2019 con un’opzione per il 2020. Nei test precampionato di Sepang, la Yamaha si è confermata competitiva, convincendo Valentino a continuare sulle moto e a rimandare le ambizioni a quattro ruote. Se il sogno di vederlo su una Rossa in F1 sembra svanito, le vittorie al Monza Rally Show e la licenza di conduttore internazionale C/R rilasciatagli da ACI Sport dimostrano la sua competitività anche con un volante tra le mani.