Vedere il bicchiere mezzo pieno quando in un anno si registrano perdite per 4,5 miliardi di dollari non è certo facile. Eppure quelli di Uber - la società californiana di ride hailing, servizio di taxi con auto private, e di molte altre attività di consegna a domicilio via app - provano a farlo.
Dati in bilico
Il fatturato di Uber del 2017 è stato pari a circa 7,5 miliardi di dollari con un disavanzo, come abbiamo visto, di 4,5 miliardi. In crescita del 61% rispetto al dato diffuso l'anno passato quando il "rosso" era stato di 2,8 miliardi di dollari.
I dati, difficilmente comparabili con quelli del 2016 in quanto Uber non è ancora quotata in borsa e non deve quindi obbligatoriamente pubblicare l'intero bilancio, sono stati diffusi dal ceo Dara Khosrowshahi durante una conference call con gli investitori.
Perdita frenata
Il bicchiere mezzo pieno viene dalla riduzione delle perdita nel quarto trimestre - il primo completo con Khosrowshahi come ceo - che si è fermata a 1,1 miliardi di dollari rispetto agli 1,46 miliardi del trimestre precedente. Le prenotazioni lorde trimestrali, il valore delle transizioni sulle app, sono cresciute del 14% nello stesso periodo, passando da 9 miliardi di dollari a 11,1.
Uber ha chiuso l'anno con circa 6 miliardi di dollari in cassa, in calo del 13% rispetto al 2016. Nel suo discorso agli investitori Khosrowshahi ha parlato in particolare di UberEats - l'app attraverso la quale si può richiedere la consegna a domicilio di pasti - che ha visto nel trimestre una crescita nelle ordinazioni del 10% generando un volume d'affari di circa 1,1 miliardi di dollari.