Il colosso cinese del car sharing Didi Chuxing - che vanta già la più grande flotta elettrica al mondo con oltre 260.000 mezzi e punta al milione di veicoli entro la fine del decennio - ha annunciato il lancio di una nuova piattaforma condivisa insieme a costruttori di auto, fornitori di energia, operatori delle infrastrutture. Scopo dell'iniziativa è aprire la strada al car sharing di nuova generazione, basato sull'uso dell'intelligenza artificiale e condiviso tra differenti realtà.
Piccoli e grandi partner
Al centro dell'iniziativa della società nota come la Uber cinese - dal 2016 Didi ha comprato in blocco l'attività che era prima della start up californiana nel Paese asiatico - sono 12 Case automobilistiche internazionali: alcune forse poco note al di fuori dei confini cinesi, come Baic, Byd, Chang'An Automobile Group, Dongfeng, First Auto Works, Hawtai Motors, Zotye Auto, altre più conosciute come Jac e Geely (i proprietari di marchi Volvo e McLaren). Del pacchetto fanno però parte anche giganti ben riconosciuti a livello internazionale, come Kia Motors e soprattutto Renault-Nissan-Mitsubishi.
Servizio in crescita
Con l'accordo appena reso noto Didi aprirà la propria piattaforma anche alle Case automobilistiche, comprese quelle che hanno un proprio servizio di car sharing. L'accordo - che conta di ottenere come risultato anche un calo dei prezzi - prevede di coinvolgere anche società assicuratrici, i gestori delle strade e le reti commerciali dei servizi di ricarica e di vendita delle auto. Il tutto per cavalcare l'onda della crescita esponenziale dei servizi di car sharing. Un recente studio commissionato da General Motors prevede che questo tipo di business conoscerà una crescita del 34% annua dal 2017 al 2024 nel mondo. In Cina il tasso potrebbe toccare il 40%.