LONDRA - L'ambasciatore giapponese a Londra, Koji Tsuruoka parla chiaro e avverte il primo ministro britannico Theresa May: se la Brexit renderà meno convenienti gli investimenti in Gran Bretagna, le società del Paese asiatico presenti sul regno Unito sono pronte a fare le valigie.
Tokyo lancia l'allarme
La dichiarazione - nella quale l'ambasciatore ha parlato dei rischi di una Brexit "raffazzonata" - è arrivata a margine dell'incontro tenuto dalla stessa May e da una delegazione di alto livello del suo governo con oltre 20 grandi compagnie giapponesi che hanno interessi in Gran Bretagna, a cominciare da Nissan e dalle altre Case automobilistiche. "In Giappone - ha detto Tsuruoka - tutti stanno monitorando con attenzione la situazione. Gli investitori hanno bisogno di chiarezza, certezze e prevedibilità".
La stessa considerazione è arrivata anche attraverso una lettera che il governo di Tokyo ha invitato al Regno Unito e che è è stata parzialmente fatta filtrare sulla stampa. Nel documento i giapponesi chiedevano chiaramente che la Gran Bretagna rimanesse nell'Unione europea, garantendo anche il libero movimento dei lavoratori.
I big presenti
All'incontro di Downing Street hanno partecipato rappresentanti di Honda, Toyota, Mitsubishi e naturalmente Nissan che - fin dagli anni '80 - è proprietaria del più grande impianto industriale del settore auto del Regno Unito, che dà lavoro a migliaia di persone a Sunderland.
Proprio da qui è arrivata la reazione della parlamentare della regione del Wearside, Julie Elliott, che ha detto: "Il governo deve tornare sulla propria decisione. Lasciare l'europa porta inevitabilmente a tariffe e dazi con ricadute impensabili sull'occupazione in zone come Sunderland".