Agli albori dell'elettricità abbinata all'automobile, le batterie rappresentavano un fardello: erano pesanti e ingombranti, a scapito del comfort dell'abitacolo. Oggi gli accumulatori hanno dimensioni e peso più contenuti, gravano meno sul carico del veicolo, ma rimane l'esigenza di rigenerarle, senza andare incontro a sprechi. Le Case auto si muovono in questo senso.
Toyota rinnova l'energia
Il riciclo delle batterie si sta trasformando in un grande vantaggio per i costruttori di auto elettrificate. Toyota e Chubu Electric Power (azienda energetica giapponese) vanno proprio in questa direzione e hanno annunciato un accordo per lo sfruttamento e il riutilizzo di batterie riciclate dai vecchi veicoli della Casa nipponica. Anche perché, dopo 10 anni di utilizzo, la batteria dell'auto perde solo il 20% di efficienza: non è più capace di garantire le prestazioni necessarie ad un veicolo ma può essere utilizzata senza alcun problema in altre funzioni. E' per questo che in un secondo momento gli accumulatori possono essere ad esempio sfruttati per accumulare l'energia ricavata in modo rinnovabile (eolico, mini-eolico, fotovoltaico) e poi fornire elettricità anche a uffici e fabbriche fino al totale esaurimento.
Diecimila batterie
Le due aziende si sono poste l'obiettivo di rigenerare circa 10.000 batterie entro il 2020 per scopi stazionari. La fase iniziale coinvolgerà quelle al nichel, principalmente usate nei veicoli ibridi e successivamente si passerà agli accumulatori agli ioni di litio dei veicoli elettrici e ibridi plug-in. Una volta completamente scariche, passeranno al processo finale di recupero dei materiali rari per essere poi impiegati nella produzione di nuove batterie.