Il Salone di Detroit apre i battenti ai manager dell’industria e alla stampa di settore per poi lasciare spazio al pubblico fino al 28 gennaio. Fra i tanti nuovi modelli svelati dai costruttori americani, europei e asiatici, la rinnovata Jeep Cherokee è importante non solo per la novità di prodotto, ma per il marchio da tempo sotto i riflettori di tutti gli analisti.
2018, obiettivo 2 milioni
Per il 2018, l’amministratore delegato di Fiat Chrysler Sergio Marchionne e il boss di Jeep Mike Manley si sono dati come obiettivo 2 milioni di unità vendute. Parlando alla vigilia del Salone, Marchionne ha insistito indicando adesso un target di 5 milioni per Jeep, intorno al quale focalizzare la crescita del gruppo e il raddoppio degli utili, tutto entro il 2022.
Già 2 milioni è un record che alzerebbe ulteriormente il valore del brand da cui nel 2017, secondo alcuni analisti, potrebbero venire il 70% degli utili fatti in America dal gruppo. Nello scorso novembre, al salone di Los Angeles, Jeep aveva presentato la nuova Wrangler, icona del marchio presente naturalmente anche sullo stand di Detroit.
Scorporo e vendita?
All’inizio del mese, un rapporto della banca d’affari Morgan Stanley ha ipotizzato che un eventuale spin-off del marchio di fuoristrada insieme a Ram potrebbe valere da solo più dell’intero Fiat Chrysler. Da qui un tam tam che ha portato il titolo a salire vertiginosamente in borsa la scorsa settimana, aspettando che Marchionne parli a Detroit e dia qualche indicazione sulle scelte per il futuro del suo gruppo. Nell’agosto scorso, voci di interesse per l’acquisto di Jeep da parte dei cinesi di Great Wall avevano scaldato di nuovo titolo e marchio. Finita l’estate, la cosa non ha avuto seguito, ma la partita di Marchionne non è finita.