Il tabacco è bandito da ogni curriculum, ma c’è chi può vantarsi di aver avvolto in una nube di fumo Enzo Ferrari nel suo studio di Maranello. E’ il 3 dicembre 1974 quando il 27enne Giancarlo Minardi, team leader della Scuderia del Passatore, riceve la telefonata di Luca Cordero di Montezemolo, allora Direttore Sportivo della Ferrari, che lo convoca a un incontro riservato con il Drake. Alla fine della riunione, Ferrari chiama il suo addetto stampa per la stesura di un comunicato sull’accordo raggiunto per la fornitura alla scuderia di Minardi di una Ferrari 312 B3, con cui far crescere i più promettenti piloti italiani, ma la sorpresa è davvero grande per l’incaricato Franco Gozzi che trova i due avvolti in una coltre di fumo: la concessione di una sigaretta nella stanza di Ferrari è un privilegio per pochi e il posacenere sulla scrivania addirittura trabocca di mozziconi, evidenziando la stima del Drake per il giovane faentino.
190 pagine con tante foto
L’episodio è riportato nel libro intitolato “Giancarlo Minardi racconta 35 anni di gare: dalla Formula Italia alla Formula 1”: un volume di 190 pagine di grande formato (prezzo 48 euro, scontato a 30 euro fino al 31 gennaio 2018 per i soci ACI Storico) presentato alla 34a edizione di Auto e Moto d’Epoca di Padova, a cura di Stefano Pasini con oltre 200 immagini che ricalcano l’esperienza di Minardi nel mondo delle corse, ripercorrendo la carriera di grandi piloti come Pierluigi Martini, Christian Fittipaldi, Andrea De Cesaris, Michele Alboreto, Giancarlo Fisichella, Jarno Trulli, Alessandro Zanardi, Fernando Alonso e tanti altri. Nel testo pubblicato da Edizioni C&C, Minardi racconta anche la vicenda che lo ha spinto a diventare costruttore, imperniata su una multa doganale e una lettera reale.
Costruttore dopo le scuse della Regina Elisabetta
Nel 1978 un camion parte da Faenza con le vetture Chevron-Ferrari di De Angelis e Guerra per la tappa francese ed inglese del Campionato Europeo di F2, ma alla frontiera italiana un motore di troppo caricato a Maranello provoca una multa salatissima che assorbe tutte le risorse del team. Dopo la gara di Donington, Minardi si appresta a partire in aereo con i premi incassati ma, pur dichiarandoli alla dogana inglese, si vede fermato e perquisito. In mutande e con l’ausilio di un interprete, si sfoga con le guardie dicendo che per una somma irrisoria si accanivano su chi versava alle casse della Regina 400.000 sterline l’anno tra vetture, ricambi ed iscrizioni alle gare Oltremanica. Rientrato a casa, si vede recapitare una lettera in cui la Regina Elisabetta si scusa per l’accaduto e lo ringrazia per il sostegno alle aziende del Regno Unito. Da allora Giancarlo inizia a produrre in Italia tutto il possibile per i suoi bolidi, diventando costruttore con il “Minardi Team”.
Spazio anche a Targa Florio e Biondetti
La faentina Edizioni C&C ha presentato a Padova altri due volumi sul mondo dei motori, uno intitolato “Cento volte Targa Florio” e l’altro “Clemente Biondetti: una storia lunga 50 anni”. Il primo (prezzo 20 euro) è dedicato alle 100 edizioni della gara automobilistica che affonda le sue radici nel tempo, portando la Sicilia e la passione italica per i motori sul palcoscenico mondiale: 110 pagine a cura di Giuseppe Valerio che descrivono un secolo di trionfi e di passioni, dalla vittoria di Alessandro Cagno su 9 concorrenti della prima edizione del 1906 fino ai nostri giorni. A Biondetti è invece dedicato il volume di 190 pagine (in vendita a 32 euro) che descrive le gare, le auto e i protagonisti degli anni tra i due conflitti mondiali: oltre che al trionfatore di quattro edizioni della Mille Miglia, l’autore Maurizio Tabucchi dedica spazio ad Alberto Ascari, Giuseppe Farina, Enzo Ferrari, Tazio Nuvolari, Piero Taruffi, Achille Varzi, Luigi Villoresi e tanti altri.