"Ho sentito la sua voce chiamarmi all'alba, la radio mi ricorda della mia casa così lontana, mentre guido lungo la strada, sento che sarei dovuto arrivarci già ieri". Sono alcune delle più toccanti parole di "Take Me Home, Country Roads", una canzone scritta nel 1971 da Bill Danoff e Taffy Niver e portata al successo da Henry John Deutschendorf Jr, meglio noto col nome d'arte di John Denver: il cantante, nato nel 1943 in New Mexico, avrebbe compiuto 74 anni il 31 dicembre. Se un incidente aereo non lo avesse portato via 20 anni fa, nel 1997. Lasciandoci un'eredità fatta di 300 canzoni, 150 delle quali firmate da lui, duetti immortali come quello col tenore spagnolo Placido Domingo e 33 milioni di dischi venduti nel mondo, oltre a una serie di riconoscimenti, quale per esempio la nomina a "Poeta laureato" dello stato del Colorado, dove aveva scelto di vivere.
Vita estrema
John Denver, figlio di un militare di origine tedesca, venuto alla luce a Roswell, la città sede di una delle più segrete basi dell'esercito Usa - tanto misteriosa che per conservarne meglio l'impenetrabilità e distrarre il pubblico dai suoi veri scopi, la Cia si inventò che dentro ci fosse conservato un disco volante con tanto di alieni - è stato un uomo e un artista che ha vissuto mille contraddizioni.
Considerato il paladino di una versione particolarmente soft della musica tradizionale, il folk, che cantava con una voce straordinariamente dolce, ha invece trascorso una vita privata tra eccessi, alcool e droghe, attraversando crisi che lo hanno portato a subire arresti, ricoveri per cure riabilitative, un divorzio che lui stesso definì "la notte scura della mia anima" e alla fine a salire sul suo aereo privato nonostante gli fosse stata ritirata la licenza di pilota: una scelta che gli è costata la vita.
Pazzo per le Porsche
John Denver, forse proprio per la sua origine tedesca, era appassionato di Porsche. Nel 1995, durante una visita alla fabbrica in Germania, aveva ordinato una versione personalizzata della 911 Carrera 4 Cabriolet, rimasta di proprietà della famiglia alla sua morte e venduta all'asta alcuni anni dopo la sua scomparsa.
Ma la Porsche che più ha segnato la sua vita era un pezzo da collezione, una 356 decappottabile gialla del 1963, a bordo della quale Denver fu fermato una prima volta il 21 agosto del 1993 per guida in stato di ebbrezza. Tornato al volante l'anno successivo venne di nuovo arrestato dopo aver distrutto l'auto contro un albero a poca distanza dalla casa in cui viveva, ad Aspen, in Colorado. In questo caso Denver decise di citare in giudizio il costruttore, sostenendo che l'auto non fosse abbastanza sicura. La denuncia venne poi ritirata quando dei testimoni riferirono che il cantante aveva passato la serata in un pub "buttando giù Scotch come se fosse limonata".
Destino in volo
"Sto per partire in aereo, non so quando tornerò". La canzone, questa volta, è un altro classico di Denver, "Leaving on a Jet Plane", scritta da lui stesso nel 1966 e portata al successo dal gruppo Peter, Paul & Mary, un trio di New York attivo nella seconda metà degli anni '60 e che con questa canzone raggiunse il primo posto in classifica negli Usa. John Denver aveva imparato a pilotare un aereo da suo padre e proprio la passione per il volo, nonostante dopo i due arresti per guida in stato di ebbrezza anche il suo brevetto di pilota fosse stato sospeso, fu la causa della sua fine. Ancora contraddizioni.
Il 12 ottobre del 1997, dopo aver giocato a golf con alcuni amici in California, decise di salire comunque sul suo aereo, un Routan Long-ez per un breve volo sulla baia di Monterey. Secondo la ricostruzione ufficiale il pilota cercò di azionare a mano un serbatoio di riserva, essendo rimasto senza benzina ma l'aereo perse quota e si schiantò in mare. I resti vennero raccolti, cremati e sparsi sulle Montagne Rocciose del Colorado.
Musica pacifica
"Strade di campagne, portatemi a casa, al posto a cui appartengo". Sempre John Denver, sempre "Take Me Home, Country Roads". A proposito di contraddizioni: nel 2017 questa canzone, al termine di una ricerca tra i guidatori inglesi, è stata indicata, come la musica ideale per combattere la "rabbia da guida" e abbassare lo stress mentre si è al volante. Magari John avrebbe dovuto passarla sull'impianto stereo della sua Porsche.