Definito l'accordo tra Uber e la società di telecomunicazione SoftBank Group di cui si vociferava già da alcuni mesi. I giapponesi acquisiscono tra il 15% e il 18% delle azioni della società americana di ride hailing (il servizio di taxi effettuato con auto private), pagandole 33 dollari l'una, con uno sconto del 30% sul valore complessivo.
I giapponesi si impegnano anche a investire almeno un miliardo di dollari su Uber.
Cda rinnovato
La notizia dell'acquisto da parte di SoftBank Group circolava già da qualche mese ed era stata confermata da Arianna Huffington, membro del consiglio di amministrazione di Uber. Proprio l'organo di governo della società californiana, dopo questa transizione, cambierà volto. Ci saranno sei nuovi membri, due dei quali di SoftBank. Inoltre verrà garantita maggiore trasparenza nelle decisioni e sarà data più voce in capitolo agli investitori.
Secondo la stampa specializzata questa mossa servirà anche a diminuire l'influenza che ancora esercita in seno al consiglio d'amministrazione dall'ex ceo Travis Kalanick, dimissionario lo scorso giugno e sostituito con Dara Khosrowshahi.
Anno difficile
L'accordo con SoftBank Group è una delle poche buone notizie arrivate per Uber nel corso del 2017. Un anno caratterizzato da guai di ogni genere, dall'accusa di aver messo in circolazione dati riservati a quella di aver aggirato i regolamenti governativi Usa grazie all'utilizzo di un software vietato. Per non parlare delle rinnovate rivelazioni su presunte molestie sessuali, i problemi giudiziari con Waymo e, nel Vecchio continente, la recente decisione dell'Unione Europea di equiparare il servizio di ride sharing offerto a quello delle compagnie dei taxi e il ritiro della licenza a operare a Londra.