In un'intervista esclusiva rilasciata al magazine economico cinese Caijing, Cheng Wei presidente della compagnia asiatica Didi Chuxing, colosso cinese del servizio di auto condivise a pagamento, lancia la sfida a Google e Tesla nel settore delle vetture a guida autonoma. Oltre che a Uber.
Uber è avvisata
Cheng Wei non ha dubbi. Nel giro di pochi anni Didi sarà una super potenza al livello dei rivali americani. Recentemente l'azienda ha deciso un investimento pari a 8,3 miliardi di euro e ha ingaggiato ex ingegneri di Google e Uber, specializzati nella tecnologia self-driving, per lavorare nel proprio laboratorio di ricerca statunitense sull'intelligenza artificiale. Didi vuole continuare nello sviluppo di questo settore: l'obiettivo è quello di tenere testa a Uber - il principale competitor nel settore dei taxi privati - anche nello sviluppo delle driverless.
Puntare in alto
Cheng considera Google il migliore tra gli sviluppatori di veicoli a guida autonoma, ma è convinto che Didi possa dire la sua tra le aziende che competono per la seconda posizione, tra cui Tesla e l'altro gigante cinese Baidu. Recentemente la compagnia ha lanciato un progetto comune con Udacity, una piattaforma di apprendimento per l'intelligenza artificiale delle auto, che ha l'obiettivo di migliorare la sicurezza dei veicoli autonomi.
Non solo car sharing
A livello nazionale Didi è in continua espansione: in molte aree della Cina offre, a fianco del servizio a noleggio di auto, anche la consegna di cibo. Inoltre si sta costruendo una rete di stazioni di ricarica per i veicoli elettrici. La società ha anche scommesso sul settore del bike sharing, attraverso l'investimento su Ofo, uno dei due principali servizi di biciclette on demand del gigante asiatico. Nel 2016, Didi ha pure costretto Uber a lasciare la Cina, dove la società californiana perdeva per altro un sacco di soldi.