Da un brevetto depositato dalla azienda di Cupertino nel 2015, i cui contenuti sono venuti alla luce solo pochi giorni fa, emergono diversi particolari riguardo il sistema di guida autonoma della Mela. Uno dei più interessanti riguarda il sistema di navigazione e di pilotaggio basato non sulle tradizionali cartine digitali gps, ma sulla realtà virtuale creata tramite dati raccolti dalle normali auto connesse in rete durante la marcia.
Vedere la strada in ogni condizione
Secondo quanto descritto nel brevetto, la Apple Car a guida autonoma sarà in grado, tramite la realtà virtuale, di muoversi sulle strade anche quando cambieranno le condizioni del traffico e del meteo, utilizzando l’aggiornamento in tempo reale delle informazioni dagli altri veicoli che si andranno a sommare ai rilevamenti effettuati da radar e sensori installati a bordo. “Questo – ha detto Ruslan Salakhutdinov, a capo della ricerca di Apple sull'intelligenza artificiale – consentirà al software di guida di vedere la strada anche nel caso in cui le videocamere saranno, ad esempio, coperte da gocce di pioggia o sporche di fango, oppure di identificare i pedoni nel caso in cui facciano capolino da un veicolo parcheggiato”
Un angelo custode
Al machine learning, la tecnologia di apprendimento automatico, spetterà un ruolo fondamentale per analizzare le immagini catturate dalle videocamere montate sulle Apple Car e se il tutto non dovesse bastare a Cupertino sembra abbiano già previsto per loro ipotetica auto autonoma una sorta di angelo custode: la possibilità di modificare da remoto il comportamento della vettura, attraverso una centrale operativa e l’intervento umano.