Lyft si porta un passo avanti alla rivale Uber nella sperimentazione dei taxi-robot: la società californiana di ride hailing (il servizio di taxi realizzato con auto private) ha avviato nella città di Boston i test del suo servizio usando veicoli con i software di nuTonomy, spin-off del politecnico del Massachusetts (Mit) che crea sistemi per la guida driverless. "Si tratta del primo programma pilota aperto al pubblico negli Stati Uniti realizzato da una società che offre servizi per la mobilità e da una che sviluppa tecnologie per l'automazione", dichiara nuTonomy.
Prenoti Lyft, arriva il robot
Il test si svolge in una zona circoscritta di Boston, il distretto di Seaport: qui, chi prenota un passaggio tramite la app di Lyft, verrà raggiunto da un veicolo nuTonomy che coprirà il tragitto in modalità cento per cento driverless. "La nostra alleanza con Lyft ha due obiettivi", spiega nuTunomy. "Primo, vogliamo che il pubblico provi direttamente l'esperienza del veicolo senza conducente; secondo, vogliamo usare i commenti di chi partecipa al test per adattare la nostra tecnologia e rendere il trasporto automatizzato sempre più sicuro, efficiente e comodo".
In ufficio senza guidare
Al di fuori dell'alleanza con Lyft, nuTonomy ha già testato le sue auto a guida autonoma nel distretto di Seaport dove, grazie a un accordo con la città di Boston e il dipartimento dei Trasporti del Massachusetts, alcuni amici e familiari dei dipendenti della società hanno potuto effettuare il viaggio da Seaport verso gli uffici di nuTonomy a South Station e ritorno in veicoli senza conducente.
Le opzioni si moltiplicano
Fondata a Boston nel 2013 da Karl Iagnemma e dall'italiano Emilio Frazzoli, che oggi ricopre la carica di chief technology officer, nuTonomy è stata acquisita a novembre dalla britannica Aptiv (ex Delphi Automotive). nuTonomy è per ora l'unica società della guida autonoma che ha realizzato test aperti al pubblico in due continenti: in America a Boston e in Asia a Singapore, in alleanza con la locale società del ride hailing Grab. Questi test sono importanti per dimostrare l'adattabilità del software in contesti urbani diversi (non solo per segnaletica, clima o condizioni del traffico: a Singapore si guida a sinistra).
Test con 60 veicoli
nuTonomy sta sperimentando su strada un totale di 60 auto autonome e nel 2018 i progetti si moltiplicheranno, ma la società sottolinea che non ha in mente di creare città dominate dalle auto-robot; piuttosto pensa che in futuro la mobilità urbana sarà dinamica e ci sarà spazio a tutti, dalle classiche automobili guidate dall'uomo alle biciclette passando per i taxi senza conducente. E c'è da credere che le start-up più innovative sapranno aggiungere nei prossimi anni opzioni che ancora non immaginiamo.