Secondo l'amministratore delegato di Delphi, Kevin Clark, il 2018 sarà l'anno dei taxi a guida autonoma, oramai pronti per il lancio sul mercato. A suo avviso l'innovazione riguarderà inizialmente soltanto le aziende fornitrici di servizi alla mobilità, a cui l'adozione di questa tecnologia, oggi ancora molto onerosa, consentirà comunque dei risparmi a lungo termine, attraverso la riduzione del costo del personale al volante.
Clark sostiene, invece, che sarà necessario aspettare ancora qualche anno, prima che le offerte di auto guidate dall'intelligenza artificiale diventino vantaggiose anche per i privati. Il manager britannico ipotizza che questo scenario possa realizzarsi a partire dal 2025.
Costi giù
Argomento essenziale del ragionamento di Clarke in prospettiva futura è l'abbattimento dei costi, soprattutto per quanto riguarda i lidar, i sistemi di rilevamento che permettono ad una vettura autonoma di "vedere" gli ostacoli sia fermi che in movimento.
"Oggi - dice il manager - la presenza dei lidar fa sì che un sistema di guida autonoma costi tra gli 80.000 e i 150.000 dollari. L'obiettivo dell'industria è quello di ridurre anche del 90% queste spese e portare la tecnologia a costare non più di 5.000 dollari. Questo succederà entro il 2025". A quel punto le auto a guida autonoma - anche grazie allo sviluppo di piattaforme condivise tra costruttori e aziende impegnate nello sviluppo tecnologico - avranno prezzi molto più ragionevoli e saranno alla portata anche dei privati.
Lavori in corso
Clarke dal 5 dicembre è il ceo di Aptiv, una delle due società nate dalla divisione di Delphi e più precisamente quella che si concentrerà sulla tecnologia delle auto connesse e autonome, mentre il ramo aziendale Delphi Technologies si specializzerà nello sviluppo dei propulsori sia elettrici che tradizionali.
Lo spin off avviene al termine di un processo che ha permesso a Delphi di assicurarsi tecnologia e know how fondamentali per diventare un'azienda focalizzata allo sviluppo della guida autonoma. In questo senso va letta l'acquisizione, avvenuta lo scorso ottobre per 450 milioni di dollari, della start-up di Boston NuTonomy, utile soprattutto ad accelerare la creazione di una flotta di robotaxi a Singapore.