"Sulla strada non siamo mai da soli, c'è sempre un #buon motivo per essere responsabili": è il messaggio al quale si ispira la nuova campagna per la sicurezza stradale promossa dal ministero Infrastrutture e trasporti, insieme ad Anas e Polizia di Stato, per porre un rimedio alla drammatica escalation di morti e feriti tra gli utenti più deboli, pedoni, ciclisti e motociclisti.
I numeri della Polizia
I numeri sono inclementi: nel 2016, i morti sulle strade sono diminuiti del 4,2% rispetto al 2015 (-145 vittime) ma, tra questi, a farne le spese sono stati soprattutto i ciclisti (275 deceduti, +9,6%) e i conducenti di ciclomotori (116, +10,5%). Un fenomeno inarrestabile, stando ai dati registrati quest'anno, da gennaio a fine novembre. "Solo tra noi e i carabinieri", ha specificato Giuseppe Bisogno, direttore della Polizia stradale, "abbiamo già rilevato 13 incidenti mortali in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Più a rischio, per ora, i pedoni (5 vittime in più) e i ciclomotori (+20), mentre va meglio per i ciclisti (-21). Temo, però, che la situazione possa essere ancora peggiore, perché mancano i sinistri rilevati dalle polizie locali, quelli delle città, dove si verifica la maggior parte dei sinistri e dove gli utenti deboli sono ancora più a rischio. Colpa del traffico, ma soprattutto della distrazione".
Più rispetto sulle strade
Stando così le cose, oltre a un inasprimento delle pene per l'uso sconsiderato dello smartphone (l'ipotesi più caldeggiata è il ritiro della patente già alla prima infrazione), governo, Anas e forze dell'ordine credono che una maggiore cultura e una martellante opera di sensibilizzazione sul rispetto delle regole da parte di tutti possa essere un ottimo antidoto all'eccesso di "superficialità, intolleranza e prevaricazione che impera sulle nostre strade", ha ribadito il direttore della Polstrada. Per questo hanno messo a punto una campagna ad hoc, di cui è testimonial il popolare cantante Francesco Gabbani che nello spot, in cui veste i panni di un ciclista, ricorda, appunto, che "c'è sempre un buon motivo per essere responsabili e che se rispetti gli altri rispetti te stesso"
Delrio: c'è molto da fare
"Dobbiamo investire sul senso civico, rispetto e responsabilità del singolo cittadino", ha ribadito Graziano Delrio, ministro Infrastrutture e trasporti, "perché, come diceva la filosofa e scrittrice francese Simone Weil,"l'attenzione è la forma più rara e più pura della generosità". Nella realtà, dobbiamo fare i conti con la mancanza di solidarietà verso gli altri, anche sulle strade che hanno un ruolo importante nella nostra vita perché fanno parte del nostro muoverci quotidiano. E così, se dal 2001 ad oggi le vittime sono drasticamente diminuite, registriamo ancora quasi 10 morti al giorno per colpa degli incidenti. Una strage inaccettabile, c'è ancora molto da fare".
Anas: al via le prime smart road
La sicurezza stradale è anche al centro delle attività di Anas. "E' un punto cruciale per noi", ha sottolineato il presidente, Vittorio Armani, "un capitolo al quale abbiamo riservato quasi il 50% delle nostre risorse per abbattere i rischi sulle arterie più a rischio, sulle quali si concentra l'80% di tutti i sinistri della rete. Voglio ricordare, però, che infrastrutture a parte, bisogna lavorare sui comportamenti sia che ci si muova in auto che a piedi, in moto e in bici. Ricordando che, in un incidente, la probabilità di subire gravi danni è quattro volte maggiore per i pedoni e due per i ciclisti". "La tecnologia sarà fondamentale per la prevenzione dei rischi", ha concluso il presidente, ricordando il grande impegno di Anas sulle smart road, "Roma-Civitavecchia, Grande raccordo anulare e Salerno-Reggio Calabria (nuova A2 del Mediterraneo) saranno le prime strade intelligenti d'Italia. Sono partiti i bandi, per l'inizio del 2018 contiamo di dare il via ai lavori".