Sull'auto elettrica il nostro Paese sembra essersi arenato sul classico dilemma dell'uovo o la gallina: vengono prima i veicoli o le colonnine per la ricarica? Ovvero: meglio dare ai consumatori ricchi incentivi all'acquisto (come è stato fatto in Norvegia o in Olanda) o costruire una capillare rete di ricarica per curare l'ansia da autonomua di chi guida l'auto elettrica, ovvero la preoccupazione di rimanere in mezzo alla strada con la batteria scarica? I dati sui mercati europei sembrano segnalare una variabile decisiva per risolvere il dilemma: la volontà politica di cambiare davvero e puntare dritto sulla mobilità a emissioni zero.
Paradosso italiano
In Italia nel 2017 le auto elettriche hanno una quota di mercato dello 0,2%; quest'anno sono state finora immatricolate 1.584 ibride plug-in (ricaricabili, oltre che in viaggio, anche ad una presa di corrente o ad una colonnina) e 1.091 elettriche, rivela l'Osservatorio europeo sui combustibili alternativi Eafo. Nel complesso abbiamo 2.228 colonnine di ricarica pubbliche e 11.229 veicoli elettrificati immatricolati dal 2010 a oggi, quindi ogni auto elettrica in Italia dispone di 0,19 colonnine, più della media europea, che è di 0,16 colonnine per auto immatricolata. O anche: in Italia ci sono 5 auto elettriche per ogni colonnina, molto più di quanto raccomanda la direttiva europea Clean Power for Transport, che suggerisce una stazione di ricarica per 10 veicoli elettrici entro il 2020. Il problema è che le elettriche in Italia sono così poche che ci bastano le nostre poche colonnine.
Come va in Europa
Facciamo il confronto con gli altri paesi Ue. In Francia le elettriche hanno una quota di mercato dell'1,5% e sono presenti 16.129 colonnine pubbliche. In Germania le elettriche hanno una quota dell'1,3% e le colonnine sono 20.295. Nel complesso la quota di mercato di ibride plug-in ed elettriche in Europa è dell'1,2%, con la Svezia in pole position (3,2%), seguita dal Belgio (1,9%), dice l'Eafo; in tutto circolano 571.288 auto elettriche, di cui 102.000 immatricolate nel 2017, e le colonnine di ricarica totali sono 94.519. Fa storia a sé la Norvegia (non inclusa nell'Ue28), dove le elettriche hanno uno share del 35%, con circa 30.000 nuove immatricolazioni nel 2017 e 9.616 colonnine di ricarica per un totale di 144.195 Bev+Phev immatricolate dal 2010 a oggi.
Norvegia, colonnine in casa
Questi numeri dimostrano che i fattori dietro l'adozione delle auto elettriche sono molteplici: la Norvegia, leader mondiale per percentuale di auto elettriche sul numero di abitanti (5,1 milioni), grazie a un potente sistema di incentivi all'acquisto e a una ferma volontà politica (dal 2025 non saranno più in vendita auto a benzina e diesel), ha appena 0,06 colonnine pubbliche per auto. Nel paese scandinavo, infatti, molte persone possiedono un punto di ricarica domestico, una soluzione comoda che non elimina però l'ansia sui lunghi viaggi; per questo il governo ha finanziato l'installazione di stazioni di ricarica veloce multi standard sulle strade principali: entro fine anno ce ne saranno almeno due ogni 50 chilometri.