"Le aspettative di vita si allungano e sono sempre di più le persone che continuano a guidare a una certa età", motivo per cui, ci dice Raffaele Donini, assessore Trasporti e mobilità dell'Emilia Romagna, la Regione ha lanciato una campagna per la sicurezza stradale per gli over 65. Si chiama "Liberi di guidare" ed è frutto di un accordo tra Polizie municipali ed Aziende sanitarie locali.
Quanti nonni al volante
"Quando si parla di salvaguardia della circolazione", spiega l'assessore, "gli anziani sono una delle fasce più deboli. Però, spesso si tratta di persone che si prendono cura dei nipoti o dei familiari, che sono impegnate nel sociale, insomma, sono molto attive e in buona salute. Quindi, per lo loro continuare a guidare un'auto significa poter assolvere ai propri impegni in piena autonomia. Per questo, abbiamo pensato di organizzare un programma ad hoc che consenta, per esempio, di potersi aggiornare sulle novità delle regole del Codice".
Età a rischio
In Emilia Romagna gli automobilisti con più di 65 anni titolari di patente B sono 680 mila, "una platea piuttosto ampia", sottolinea Donini, "alla quale riteniamo tornerà molto utile una formazione specifica su come ridurre i rischi legati all'età, sui farmaci che possono interferire con la guida, sulla prevenzione degli incidenti, sulla mobilità sostenibile". Gli eventi formativi in programma, ci dicono in Regione, hanno l'obiettivo di migliorare la sicurezza e la sicurezza percepita e possono essere propedeutici al rinnovo della patente in questa specifica fascia d'età. Un'età che, stando ai dati ACI-Istat, è sempre più a rischio incidente: la percentuale degli over 65 vittime di un sinistro è passata dall'8% del 2008 all'11% del 2016.
A lezione
L'iniziativa è stata promossa dall'Osservatorio per l'educazione e la sicurezza stradale dell'Emilia Romagna e, in questa prima fase, coinvolgerà in via sperimentale l'area metropolitana di Bologna e 12 comuni della Bassa Romagna per poi estendersi in tutto il territorio regionale. "Al centro di questa campagna", aggiunge Mauro Sorbi, presidente dell'Osservatorio, "c'è una tipologia di persone che rientra nella cosiddetta utenza debole, sia come automobilisti che in qualità di pedoni o di ciclisti. Si tratta di over 65 che dopo aver preso la patente da giovani ha scarse occasioni di aggiornarsi sulle modifiche del Codice della strada e sui cambiamenti in materia di mobilità pubblica e privata".
"In più, fatta eccezione per i controlli medici obbligatori", conclude il presidente, "gli anziani non hanno possibilità di confronti, se non personali, per adattare il proprio stile di mobilità con i cambiamenti di vita e le condizioni di salute. Per questo abbiamo messo in campo un programma mirato che offre loro un supporto da parte delle forze dell'ordine e dei distretti sanitari locali".