LONDRA - "Un taxi vuoto si è fermato davanti al numero 10 di Downing Street (residenza del primo ministro inglese ndr) e ne è sceso Clement Attlee". Con queste sferzanti parole Sir Winston Churchill commentava, nel 1946, l'insediamento del leader laburista che lo aveva a sorpresa appena battuto alle elezioni. A distanza di 70 anni da quel giorno, il sogno di un'auto che si guida da sola per le strade di Londra sta per diventare realtà.
Anzi, a sentire la dichiarazione di Phillip Hammond Cancelliere dello scacchiere, ovvero ministro delle finanze del governo britannico - l'esecutivo ha intenzione di accelerare sulla tecnologia delle auto driverless. Hammond ha detto che è intenzione sua e del partito conservatore al governo vedere sulle strade inglesi le vetture autonome. Totalmente in grado di muoversi da sole, “senza nessun addetto alla sicurezza a bordo” sono state le esatte parole del ministro, e quindi col livello di automazione 5, il massimo raggiungibile, già entro il 2021.
Jaguar in strada
Lo stesso ministro - secondo cui l’industria dell’auto autonoma muoverà 28 miliardi di sterline nel 2035, dando lavoro a 27.000 persone - ha definito la sua una affermazione “sfrontata”. Soprattutto tenendo conto del fatto che nessun costruttore prevede per quella data di avere pronte quelle auto. Solo da pochi giorni Jaguar Land Rover - per citare il costruttore nazionale pure di proprietà Tata - ha portato in strada le prime vetture del Regno Unito con grado di automazione 3, quello che prevede la presenza a bordo di un pilota in grado di prendere i comandi in qualsiasi momento in caso di necessità. I test di Jaguar sono iniziati lungo un tragitto predefinito nel centro di Coventry.
C’è chi rischia la pelle
Ma proprio nei giorni della uscita di Hammond, un personaggio molto importante nel settore automotive inglese, Jeremy Clarkson, ex conduttore di un famoso programma televisivo britannico dedicato alle automobili, trasmesso anche in molti altri paesi del mondo, ha invece lanciato un grido di allarme.
Clarkson ha raccontato che durante un viaggio di circa 80 chilometri a bordo di una auto autonoma, il mezzo avrebbe commesso due errori gravi e rischiato di rimanere coinvolto in un incidente che avrebbe potuto avere conseguenze tragiche. Secondo il personaggio televisivo la tecnologia driverless sarebbe ancora molto di là da venire.
L'uscita di Hammond - già noto alle cronache per aver negato l'esistenza di persone senza lavoro nel Regno Unito - ha provocato molte reazioni Caustico il commento di un rappresentante del partito laburista, all’opposizione: “Finché non cambierà il governo - ha detto un rappresentante dei Labour - l’auto non sarà l’unica cosa priva di conducente in questo Paese”.