Vedremo sempre più auto elettriche in circolazione nel mondo perché così impongono le regole dei governi impegnati a ridurre l'inquinamento dell'aria e contrastare il cambiamento climatico: parola di Carlos Ghosn, Ceo e presidente dell'Alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi. "Guardiamo agli obiettivi sulla riduzione dei gas serra che la maggior parte dei paesi ha fissato: non c'è modo per i costruttori d'auto di rispettare i vincoli ambientali se non inserendo nel loro portafoglio un numero crescente di modelli a zero emissioni", ha dichiarato Ghosn, intervistato da Bloomberg a New York all'interno della conferenza The Year Ahead. "La Cina è il paese più aggressivo in questo senso, con quote crescenti di auto elettriche imposte ai costruttori. Gli Stati Uniti stanno adottando un atteggiamento più morbido, ma è solo una pausa: si rimetteranno al passo con gli altri paesi del mondo".
Elettrificazione, non si fermerà
Insomma, che piaccia o no, l'elettrificazione dei trasporti andrà avanti perché le regole faranno la differenza. "Pensiamo al caso del diesel: metà delle auto in circolazione in Europa sono alimentate con gasolio, mentre in Giappone e negli Stati Uniti la quota di mercato è quasi zero. Questo è accaduto perché in Europa il diesel ha goduto di forti incentivi. Sono le politiche dei governi a indirizzare il mercato", ha ribadito Ghosn: "quel che interessa al consumatore è che l'auto abbia un prezzo accessibile, bassi consumi e buone prestazioni". Sul bando annunciato da alcuni paesi, come Norvegia e Francia, alla vendita di veicoli a benzina e diesel entro il 2030 e sugli incentivi fiscali per chi acquista un'auto elettrica, la visione del numero uno dell'alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi è simile: "Il mercato va verso l'auto elettrica comunque per via dei limiti sulle emissioni e i vincoli all'industria automotive". E il trend è globale, perché i costruttori sviluppano e producono le loro tecnologie e i loro veicoli per tutto il mondo, non certo con soluzioni diverse paese per paese.
Nessuna crisi dell'auto
A proposito di produzione di automobili, Ghosn non ha dubbi: la presenza sul mercato di servizi di ride hailing come Uber, alternativi al taxi, o di offerte di car sharing, in cui l'auto si noleggia al bisogno, non avranno alcun impatto sulle vendite dei costruttori. "Le persone vorranno ancora possedere la macchina e i gruppi dell'automotive continueranno a costruire automobili", ha detto. Le forme di mobilità innovativa contano e gli stessi costruttori offrono sempre più spesso nuovi servizi per le auto connesse, ma "si tratta di un business marginale", ha affermato Ghosn.
Infatti, se sui mercati maturi come Stati Uniti, Giappone e Europa le vendite di veicoli tendono a restare stabili, in altre aree geografiche lo spazio per crescere è enorme: in Cina, India, Indonesia e buona parte dell'Africa si contano al massimo 30 auto ogni 1.000 abitanti (contro 800 auto per 1.000 abitanti negli Usa) e man mano che le economie si sviluppano "le persone vorranno la macchina per spostarsi in modo indipendente". E' una domanda a cui l'Alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi Alliance è pronta a rispondere: nel suo portafoglio c'è la prima auto elettrica mai portata sul mercato, la Nissan Leaf, ma anche tutti gli altri modelli dei tre gruppi partner; la previsione è di totalizzare 10,5 milioni di veicoli venduti globalmente nel 2017 per arrivare a 14 milioni nel 2022.