Si è chiuso ieri, in Spagna, il Campionato Mondiale 2017 di motociclismo e lo ha fatto così come è andata avanti tutta la stagione, al cardiopalmo. Il titolo è rimasto in bilico fino a solo cinque giri prima dell’ultimo traguardo di Valencia. Un'avvincente cavalcata, incerta fino al termine dei 18 appuntamenti stagionali. Vissuta, oltretutto, in empatia tra i protagonisti, in ossequio al motto di “vinca il migliore”.
Nobile duello
La stagione si è dipanata in un nobile duello, nel quale ad imporsi è stato il cavaliere Marc Marquez, della scuderia Honda, sul cavaliere Andrea Dovizioso, della scuderia Ducati. Con un sereno equilibrio vissuto fra reciproche dichiarazioni di stima dei componenti i team Honda e Ducati. Nella cornice di abbracci e strette di mano fra i piloti, in pit lane, manifestazioni di rispetto a coronamento di animosi duelli in pista, decisi eppur leali. È stata, insomma, una bella stagione quella appena conclusa, in cui le interviste a fine gara sono state il gradevole tributo alle generose prestazioni sportive. Nelle quali a trionfare sono state solo le gesta, e la loro corretta narrazione. Sempre rispettosa l’avversario, non di subdola denigrazione. In verità, qualche fischio di disapprovazione si è, sotto alcuni podi, ancora sentito. Colpi di coda di una fronda incompetente, esclusivamente capace di montare sul carro del vincitore in genere, tifoso nazionalpopolare che con lo sport del motociclismo poco ha a che fare.
L'anno della rifondazione
Vi è più di un motivo per dire che la stagione MotoGP appena conclusa possa essere quella della rifondazione. Da qui in poi, nel paddock e sui media, potrebbero tornare a valere i soli valori dello sport, non più le polemiche o i veleni. Deprecabili leve di gestione della comunicazione che, fino all’anno scorso, sono state usate “ad arte” per indirizzare l’audience, i “consensi”, il denaro, se non, addirittura, le vittorie. Affermazione, quest’ultima, per niente esagerata, se si pensasse che, nelle gare di motociclismo velocità, una migliore coppia di pneumatici potrebbe offrire ottime possibilità di vittoria a chi le montasse. Questioni queste, sospetti o supposizioni, che, speriamo, siano ormai rimaste nel passato.
Onore al Dovi
È stata la contagiosa umanità di Dovizioso a dare leggerezza alla MotoGP 2017. Che i media hanno dovuto raccontare, inconsapevolmente mettendo una nobile causa. Con il primo effetto di sdoganarsi dalle cattive abitudini dell’ultimo decennio, cronache, e commenti, volte più a dividere in fazioni, creando “tifo”, piuttosto che unire nel valore dello sport. Ha vinto Marc Marquez, il più bravo, per stessa sorridente ammissione dello sconfitto, Andrea Dovizioso. Questa è la sintesi sportiva della stagione MotoGP 2017. Che lo sport, nel 2018, continui ad essere con noi.