Da 35 a 80 milioni di euro, di cui Roma e Milano si aggiudicano pro capite la quota maggiore: 3 milioni per i progetti, rispettivamente, "Modocimer" sulla mobilità dolce e "Mobility4me" che punta a incentivare mezzi pubblici e biciclette. Le nuove risorse sono state stabilite dal ministero dell'Ambiente che ha deciso di aggiungere ulteriori 45 milioni ai 35 già stanziati per finanziare tutti i progetti presentati dai comuni italiani nell'ambito del programma sperimentale per gli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola.
100 progetti in "comune"
E' stato lo stesso ministro Gian Luca Galletti ad annunciarlo nel corso della Conferenza nazionale sulla mobilità sostenibile, organizzata da Anci (l'Associazione dei comuni italiani) e ministero dell'Ambiente, lo scorso 26 ottobre a Catania. "Sono state più di 100 le proposte inviate da ogni parte d'Italia", ha sottolineato il ministro, "tutte degne della massima attenzione. Per questo abbiamo deciso di finanziarle in toto aggiungendo ulteriori risorse ai 35 milioni iniziali con i quali abbiamo coperto i primi 37 progetti". Oltre a Roma e Milano, sono molte le città che hanno ottenuto il cofinanziamento da parte del Governo. Tra quelle che si sono aggiudicate le quote più corpose ci sono Bologna, Genova, Reggio Emilia, Cesena-Cesenatico e Marsala: hanno ricevuto ciascuna un milione di euro, poco meno Venezia e Rieti (rispettivamente, 936 mila e 945 mila euro).
Le alternative sostenibili
I progetti che hanno partecipato al bando del Governo prevedono soluzioni oggi ritenute alternative e capaci di rendere più vivibili le città: mobilità condivisa in tutte le sue forme (dall'auto alla bicicletta al car pooling), piedibus, buoni mobilità per disincentivare l'uso dell'auto privata, programmi di educazione stradale, di sensibilizzazione all'ambiente e di riduzione del traffico, della sosta e dello smog in prossimità di scuole e luoghi di lavoro.
Tutti argomenti di cui si è ampiamente parlato alla Conferenza di Catania che, non a caso, quest'anno ha avuto come titolo "Muoversi a più dimensioni". "Il concetto di base", ha sottolineato Antonio Decaro, presidente Anci e sindaco di Bari, "è che non esiste una ricetta uguale per tutti: serve un sistema integrato nel quale il miglior mezzo di locomozione è sempre dato dallo specifico contesto urbano".
Alle città l'ultima parola
"Al di là di questo", ha aggiunto Decaro, "una città ideale dovrebbe dividere lo spazio da dedicare ai trasporti in tre: un terzo per i mezzi privati, un altro terzo per i mezzi pubblici e un altro terzo ancora per bici e pedoni. Per far funzionare tutto ciò servono incentivi all'uso di bus, tram e metropolitane, svecchiando i mezzi e migliorando i servizi. I cittadini non sono stupidi: se hanno un'alternativa valida all'uso dell'auto sono pronti a percorrerla, perché risparmiano tempo e denaro".
"Abbiamo fatto passi avanti sul tema della pedonalità, dell'uso della bici, del car e del bike sharing", ha concluso il ministro Galletti, "ma abbiamo ancora due tipi di problemi: eliminare le troppe auto vecchie in circolazione, e per questo come Governo stiamo studiando la possibilità di inserire incentivi alla rottamazione, e diminuire l'uso dell'auto privata: un punto sul quale, invece, ci siamo affidati alle città".