TOKYO - Il 45simo Tokyo Motor Show si è aperto alle 8.30 con la conferenza Toyota. A parlare dopo la lunga fila all’ingresso è un video con la visione della Casa giapponese, tutta improntata sull’accessibilità alla mobilità, una sfida “impossibile” come è stata definita, da vincere per entrare nel futuro. La conferma dalle parole di Didier Leroy vice presidente esecutivo di Toyota: “Trasformare la mobilità per tutti in realtà”. Andare oltre le disabilità fisiche e le diseguaglianze sociali.
L'angelo custode e il pilota robot
La passione per la mobilità in Toyota supera il concetto di auto: l’intelligenza artificiale in grado di catturare lo "state of mind" del guidatore per aumentare il comfort e soprattutto ridurre la possibilità di incidenti. Un robot alla guida che consentirà alle persone con disabilità di muoversi liberamente come nel caso del concept i-Ride. La strada per la guida autonoma della Casa giapponese si articola in due modalità: chauffeur e guardian. La prima porta l’intelligenza artificiale al volante in particolari condizioni di strada e meteo. La seconda è un angelo custode che è sempre vigile e interviene in caso di disattenzione o errore da parte del guidatore. Arriverà nel 2020 nelle expressway di Tokyo e nelle nostre autostrade, qualche anno dopo anche in ambito urbano.
Batterie allo stato solido all'inizio del prossimo decennio
Per quanto riguarda l’elettrificazione, Leroy ha sottolineato come Toyota oggi “abbia in gamma 37 modelli elettrificati, che con oltre 1,5 milioni di unità vendute l’anno che rappresentano il 43% delle vendite globali a batterie di oggi”. L’impegno continua con il lancio in Cina di un’elettrica sviluppata insieme a Mazda. Non si ferma poi lo sviluppo delle batterie: “Lanceremo nei primi anni del prossimo decennio un sistema allo stato solido in grado di aumentare le prestazioni e ridurre i tempi di ricarica”, ha concluso Leroy. Non prima però di aver annunciato l’arrivo di bus a idrogeno a partire dal prossimo anno per la città di Tokyo.