È uno strano esercizio quello che Yamaha ha svolto con la Motoroid. Una moto che contiene concetti come mobilità elettrica, robotica, intelligenza artificiale, guida autonoma. Non si tratta di una novità assoluta: già dal 2015 la casa di Iwata mostrò alcuni teaser del progetto Motobot, in uno dei quali fu coinvolto anche Valentino Rossi. Immagini video che ritraevano un robot girare autonomamente in pista, con tempi sul giro rilevanti e con efficaci linee di traiettoria.
Agganciato alla moto
La Motoroid potrebbe essere un’evoluzione di quella sperimentazione. Si tratterà di una moto capace di riconoscere il proprietario e di interagirci, ma non è ancora chiaro a che livello. A giudicare dalle immagini, il pilota sembrerebbe costretto ad un'unica posizione di guida. Agganciato a inquietanti supporti lombari, assumerebbe una postura obbligatoriamente allungata verso i semimanubri - che sono dei veri e propri joystick - mentre l'addome si adagerebbe su una specie di cuscino, forse ammortizzato o basculante. La Motoroid precorre un futuro in cui la moto potrebbe diventare solo un veicolo per spostarsi da un punto A ad uno B, in totale sicurezza, grazie alla robotica applicata alla guida autonoma.
Sbarca a Tokyo
Questo prototipo è dotato di un motore elettrico calettato direttamente sul mozzo posteriore, servito da un evidente pacco batterie posto abbastanza in basso, fra le ruote. La sospensione posteriore è con il monoammortizzare, l’anteriore potrebbe essere celata nel “cannotto di sterzo”, cioè, similmente alle datate forcelle “springer” che equipaggiano alcune moto custom, e consisterebbe in una molla che serve entrambi i bracci affilati della forcella. La Motoroid viene presentata al Tokyo Motor Show il 27 ottobre.