"Tutte le grandi città del mondo sono in prima linea per la sfida del clima e ora, più che mai, abbiamo bisogno di unire le forze e lavorare all'unisono". E' il messaggio lanciato sui social da Anne Hidalgo, sindaco di Parigi, in occasione del C40, il summit tra i sindaci di 40 metropoli del mondo (per l'Italia era presente Giuseppe Sala, primo cittadino di Milano) per parlare di emergenza climatica. L'incontro si è svolto nella capitale francese, il 22 e 23 di questo mese di ottobre.
Obiettivo strade pulite
"Sul problema clima e qualità dell'aria non esiste competizione tra le varie città", ha aggiunto la prima cittadina di Parigi, che è anche presidente della manifestazione, "ma anzi, dobbiamo forgiare un'alleanza per salvaguardare l'ambiente e abbattere lo smog". Una chiara allusione al presidente Usa, Donald Trump, che ha detto no al trattato di Parigi sul clima (Coop 21) siglato dal suo predecessore Barack Obama.
Pianeta in balia del traffico
Il network internazionale C40, al quale in realtà sono affiliati 91 comuni, rappresenta in tutto un 12esimo della popolazione del pianeta (circa 650 milioni di persone) e il 25% del Pil mondiale. Tanto per dirne qualcuna, tra le metropoli figurano Londra, Bogotà, Città del Capo, Tokyo, Los Angeles e, per l'Italia, Roma, Milano e Venezia. Nelle città interessate, specificano gli organizzatori, almeno un terzo dei gas serra è dovuto ai trasporti: in generale, l'inquinamento atmosferico è riconducibile per lo più al traffico.
Linea dura Hidalgo
In proposito, la Hidalgo ha ribadito la sua linea "anti automobile" che significa non solo la messa al bando nella Ville Lumière dei veicoli a motore termico (diesel e benzina) entro il 2030, ma anche l'intenzione di disincentivare tout court l'uso delle auto in città per abbattere la congestione e dare più spazio a modalità alternative: mezzi pubblici puliti, ciclisti e pedoni.
I sindaci: 2025, bus puliti al 100%
Due gli obiettivi sottoscritti al summit di Parigi: entro il 2025, l'adozione di mezzi pubblici puliti al 100 per 100 e, entro il 2030, l'istituzione di zone a zero emission.
"Noi sindaci di alcune più grandi metropoli del mondo ci impegniamo a trasformarle in luoghi di vita più verdi, sani e prosperi", si legge nel documento finale, "per questo, riconosciamo la necessità di mettere in atto interventi radicali per migliorare la qualità dell'aria nelle città messa a rischio per lo più dal traffico stradale, responsabile di un quarto delle emissioni nocive di tutto il mondo e che, a sua volta, provoca quasi 6,5 milioni di morti premature e l'insorgere di malattie croniche, come l'asma, specialmente nei bambini".