In Australia, dopo una gara spettacolare, Marc Marquez, dice 33. La cifra - oltre a certificare l’ottimo stato di salute dello spagnolo della Honda - equivale alla distanza posta tra i leader della classifica e l’altro pretendente al titolo, Andrea Dovizioso. Quest'ultimo a Phillip Island ha sofferto della scarsa attitudine alla percorrenza di curva delle Ducati, compiendo, a inizio gara, un veniale errore che potrebbe risultare fatale per la conquista del campionato.
Yamaha in crescita
Il tredicesimo posto finale in gara, ha procurato per il "Dovi" 22 punti da aggiungere agli 11 di distacco già accumulati da Marquez. Prima dell’appuntamento australiano,la distanza era ritenuta così esigua da far sognare i fan del pilota romagnolo alla guida dell’emiliana Desmosedici. Speranze nostrane non totalmente perse, perché di punti in palio ce ne sono ancora 50, gli stessi che separano il leader del campionato da Mark Vinales.
Il quale, mancando due gare, rimane anch’egli, teoricamente, in lizza per il traguardo finale. In gara si è fatto trascinare dalla buona prestazione del compagno di squadra, Valentino Rossi, che lo ha anticipato di poco tagliando il traguardo secondo sulla “Isola di Filippo”. Vinales ha completato il podio, dal quale è uscito, di poco, il veemente francese Johann Zarco. Risultati questi che, piazzando tre Yamaha nei primi quattro posti, sono stati buoni a sottolineare la ritrovata competitività delle moto di Iwata.
Si rivede Suzuki
Nella bagarre di testa, iniziata fin dal secondo giro, non è mancata la sorprendente presenza delle Suzuki, finite sesta, con Andrea Iannone, e ottava, con Alex Rins. Senza particolare enfasi, invece, è stata mediaticamente raccontata la performance di Jack Miller, affatto protagonista nonostante abbia partecipato alla gara di casa dopo nemmeno tre settimane da un incidente simile, anche nei postumi, a quello di Valentino Rossi. Il cui rientro fu ben più fragoroso. Partito dalla seconda fila, l’australiano è giunto settimo dopo 27 giri difficili e stancanti, per niente preoccupato da una leale, quanto faticosa, lotta sportiva, finita con codini rotti e segni di ruote sulle tute dei piloti. Tant’è. Mentre aspettiamo la penultima gara di stagione, in programma nel prossimo fine settimana, a Sepang, in Malesia.