Separare per resistere. Si chiama spin-off e sembra la chiave per sopravvivere alla rivoluzione che è in atto nel mondo dell’auto. E’ il caso di Daimler che in queste ore ha annunciato la costituzione di tre divisioni legalmente indipendenti: Mercedes-Benz Cars & Vans, Daimler Trucks & Buses e Daimler Financial Services AG. Tutte e tre faranno sempre capo a Daimler AG. L’obiettivo, dichiarano i tedeschi, è “aiutare a focalizzarsi sui cambiamenti richiesti dal mercato e dai clienti”. Unità più flessibili, in grado di intercettare prima la rivoluzione, in termini di connettività, elettrificazione e guida autonoma. Oltre a valorizzare ulteriormente il titolo in borsa.
Bus e truck a rischio cessione?
“Nessun piano di vendita”, precisano a Stoccarda. Anche se qualche dubbio potrebbe esserci: l’operazione avrà un costo quantizzato in “centinaia di milioni di euro”, almeno considerando la prima fase. Non molti ma neppure pochi: perché investire queste risorse per una “semplice” suddivisione aziendale? Per Dieter Zetsche, presidente del Board di Daimler, “chiunque voglia puntare ad una competitività sostenibile e profittevole deve oggi evolversi continuamente e adattarsi a contesti in rapido cambiamento. La nuova suddivisione consentirà di farci trovare preparati alla nuova era industriale dell’automobile”. A meno che non ci sia la volontà di mettere in “vetrina” qualche gioiello di famiglia, per poi capitalizzare con una vendita parziale o totale. Modello ad esempio a cui punta Sergio Marchionne che già nel 2011 aveva diviso il business dei veicoli industriali, New Holland e Iveco, da quello delle vetture. E ora avrebbe scelto di dedicarsi agli spin-off di Magneti Marelli e Comau, per avere le risorse necessarie per investire nelle nuove tecnologie.
Nessun contraccolpo sulla occupazione
L’operazione a Stoccarda non dovrebbe comportare comunque tagli ai posti di lavoro e Daimler ha dichiarato di aver contribuito per 3 miliardi di euro al fondo pensione tedesco della società nel quarto trimestre del 2017. La decisione finale sull’organizzazione sarà in ogni caso presa nell’assemblea generale degli azionisti prevista per il 2019.
Primato nel segmento premium
Nel frattempo le vendite Mercedes continuano a volare: 220.894 unità registrate a settembre (+4,5% rispetto allo stesso mese del 2016), una spinta che arriva in particolare dalla gamma dei suv con oltre 78 mila unità, pari a oltre il 35% del risultato totale. Nel complesso nei primi 9 mesi, Mercedes ha raggiunto le 1.717.300 unità (+11,7%), volumi che le hanno consentito di conquistare la leadership del segmento premium davanti alle rivali Audi e Bmw.