Dopo 12 mesi di corsa il mercato europeo dell’auto rallenta il passo e registra a settembre un calo di vendite con 1.466.336 unità che valgono il 2% in meno rispetto allo stesso mese del 2016. Era dallo scorso ottobre (-0,3%) che le immatricolazioni di vetture nei 28 paesi del Vecchio Continente più quelli dell’Efta non presentavano un segno negativo. Nei primi nove mesi dell'anno la crescita è del 3,6% con 12.026.194 ordini.
Bene Italia e Spagna, male Germania e UK
Stando ai dati diffusi dall’ACEA (l’Associazione dei Costruttori Europei) e guardando nel dettaglio ai vari paesi, l’Italia è tra quelli che, nonostante il risultato globale, vanta anche a settembre un incremento con quasi 167mila targhe (+8,1%) per un totale da gennaio a ottobre di oltre 1,5 milioni di auto (+9%). Segno più anche per la Spagna con una crescita del 4,6%, Mentre rallentano Germania -3,3%, che chiude comunque i primi 9 mesi con un +2,2%, e Gran Bretagna - 9,3% e -3,9% nel computo da gennaio a ottobre.
I costruttori che scendono
Tra i costruttori in flessione, Fca ha immatricolato a settembre in Europa 90.038 auto che le sono valse l’1% in meno rispetto al 2016. Male anche il gruppo Volkswagen che ha archiviato il mese con 340.866 unità (-1,1%), Bmw 111.729 unità (-2,1% ), Daimler 100,021 unità (-1,2%), Volvo 27.386 unità (-0,3%), Mazda 25.710 unità (-6,2% ), Jaguar Land Rover 27.663 unita (-3,1% ), Honda 16.517 unità (-17,1%) e Mitsubishi 9.858 unità (-5,9%).
Quelli che salgono
Chiudono invece salendo nei numeri Psa +70,1% (219.361 unità) grazie però alla novità del contributo della neo-arrivata Opel, Renault +0,4% (131.828 unità) Toyota +1,9% (67.876 unità) Nissan +3,3% (64.102 unità), Hyundai +2,1% (52.518 unità), Kia +6,5% (47.561 unità) e Suzuki +18,5% (25.221 unità).
Tra le cause un giorno lavorativo in meno
Tra le cause generali del calo, secondo gli analisti va considerato un giorno lavorativo in meno a settembre 2017 che in termini di immatricolazioni vale circa il 4,5% del dato mensile. Secondo le stime il mercato della Ue nel 2017 chiuderà il suo bilancio con 15.180.000 immatricolazioni e quindi l'appuntamento con i livelli ante-crisi è rimandato al 2018 e sarà fortemente influenzato dalla prosecuzione della ripresa nei paesi più provati dalla crisi del 2008, in particolare Italia e Spagna.