In Giappone, Andrea Dovizioso vince su Marc Marquez. Una vittoria ottenuta con determinazione, ma “di fino”, sull’asfalto bagnato di Motegi, la pista di casa Honda. Dove, paradossalmente, sono stati i team Ducati a fare la prestazione al top. I piloti del team in rosso, hanno guidato a turno la gara, sublimando il lavoro di squadra del weekend. Nell'alternanza si è inserito anche Marquez, guadagnandosi qualche giro di pista libera. Avvicendamento di piloti Ducati a due ruote che è iniziato con la bruciante partenza di Jorge Lorenzo, benché già dalla seconda tornata, in corrispondenza della linea del traguardo, sia passato primo Danilo Petrucci. La celebrazione delle Desmosedici è infine arrivata al minuto 47 e 14 circa, quando Dovizioso ha vinto per la quinta volta in stagione, tante vittorie quanto ne somma il “marziano” Marquez.
Giapponese o italiana?
La gara della debacle delle Yamaha ufficiali, e dei loro piloti, ha sancito che saranno proprio un pilota Honda e uno Ducati a giocarsi questo meraviglioso campionato 2017. Divisi da appena 11 punti, è ancora avanti lo spagnolo. Mentre Maverick Vinales, che a Motegi è arrivato solo nono, è ormai lontano di 41; matematicamente potrebbe inserirsi nella lotta, mancano tre gare, ma verosimilmente vincerà uno fra Marquez e Dovizioso. Valentino Rossi a Motegi è caduto, Daniel Pedrosa si è ritirato, entrambi ormai sono impossibilitati a lottare per il titolo.
Grande sportività
Bella e difficile, insomma, è stata la vittoria di Dovizioso, che ha anche il merito di aver ridato garbo al motociclismo.Come quando a fine gara abbraccia i suoi avversari condividendo la gioia. Gli riconosce l’onore del duello, non li irride. Perché i piloti, come qualcuno li ha definiti, sarebbero i “cavalieri del rischio”. Che vinca il migliore allora, che una nuova elegante generazione di piloti riabbia vita. Ridando a questo sport la dignità sportiva che merita. Dal prossimo appuntamento di Phillip Island, fra una settimana.