Bolzano è il fiore all'occhiello italiano per l'idrogeno. Basti dire che è il primo, e per ora unico nel panorama nazionale, centro di produzione e distribuzione dell'idrogeno esclusivamente da fonti rinnovabili, realizzato grazie ad Autobrennero (società di gestione della A22), alla Provincia e ai finanziamenti del Fondo europeo sviluppo regionale (Fers).
Centro H2 Sud Tirol
Si chiama Centro H2 Sud Tirol e tra i progetti c'è quello di realizzare la prima autostrada servita da idrogeno lungo l'asse della A22: un distributore ogni 100 chilometri, da Carpi al Brennero. Nel frattempo, in tre anni, l'impianto ha prodotto quasi 60 mila chilogrammi di idrogeno ed effettuato quasi 5 mila rifornimenti di veicoli.
1 milione di chilometri
I mezzi "ufficiali" del Centro H2 per la mobilità a impatto zero, operativi a tutti gli effetti sul territorio, sono 10 automobili (concesse in leasing a vari operatori, tra cui alberghi) e 5 autobus fuel cell (di proprietà della Sasa, la municipalizzata dei trasporti di Bolzano, e impiegati in servizi di linea pubblici locali). Veicoli che, dal 2014 a oggi, hanno percorso più di un milione di chilometri emettendo soltanto innocuo vapore acqueo. Un bel vantaggio per l'ambiente, spiega l'Amministrazione: oltre 1.000 tonnellate di anidride carbonica in meno e un taglio di circa 10 tonnellate di ossidi di azoto e di quasi 17 chilogrammi di polveri sottili. Senza contare i benefici in termini di inquinamento acustico.
Regione ecocompatibile
"Promuovere forme di mobilità ecocompatibili", ci dice Florian Mussner, l'assessore alla mobilità della provincia autonoma di Bolzano, "è una parte fondamentale delle nostre politiche, per la difesa del nostro territorio e per migliorare il traffico e trasferirlo su modalità a basso impatto". "Per questo", aggiunge, "abbiamo messo a punto #viaggiaresmart, un pacchetto di misure ad hoc per la green mobility" che comprende anche un maggior impulso agli spostamenti in bici e incentivi all'acquisto di veicoli elettrici.
Laboratorio per i bus
L'idrogeno rimane l'obiettivo prioritario e le premesse finora sono ottime. Per quanto riguarda i bus fuell cell, Mussner ricorda il successo raggiunto nell'ambito del progetto Chic (Clean Hydrogen in European Cities). Il programma, dal 2013 al 2016, ha coinvolto, oltre a Bolzano, anche Milano, Londra, Oslo, Amburgo, Colonia, Aargau (Svizzera) e Whistler (nella Columbia britannica, Canada) in una sperimentazione per dimostrare che i veicoli a cella a combustibile, impiegati nel trasporto collettivo, sono in grado di garantire servizi a emissioni zero con i medesimi standard di flessibilità e produttività degli autobus diesel tradizionali.
Il progetto HyFive
Che in materia di idrogeno Bolzano sia ormai un modello degno di fiducia nello scenario internazionale, lo dimostra anche la partecipazione a un altro importante progetto, finanziato con risorse comunitarie: si tratta di HyFive (Hydrogen For innovative vehicles), iniziato nel 2014 e tuttora in corso, che ha lo scopo di creare le premesse per il lancio e la promozione di auto elettriche a celle a combustibile. Coinvolge 15 partner, tra cui i costruttori Toyota, Hyundai, Honda, Daimler e Bmw.