E' il paradosso dello shopping online: riduce il numero di automobili che si spostano sulle strade, visto che le spese si fanno dal computer o dal cellulare, ma moltiplica il traffico commerciale, perché occorrono i furgoni per la consegna dei pacchi. Lo studio "An integrated perspective on the future of mobility" realizzato dalla società di consulenza McKinsey insieme a Bloomberg New Energy Finance, indica che il numero dei veicoli commerciali impiegati nel mondo è cresciuto del 32% dal 2006 al 2014 passando da 250 milioni a 330 milioni di unità, e di qui al 2050 aumenterà ancora del 40% nelle grandi città mondiali come diretta conseguenza del fenomeno degli acquisti online, il cui fatturato aumenterà dell'85% nel 2020 (1.630 miliardi di dollari) rispetto ai livello del 2015.
Quanto costa comprare online
In pratica, mentre facciamo spese comodamente seduti sul divano di casa con qualche click su Amazon o eBay, mettiamo in moto un numero crescente di furgoni per la consegna dei nostri pacchetti che congestionano le strade e peggiorano la qualità dell'aria. Secondo McKinsey, a Londra i veicoli commerciali rappresentano solo il 10% del traffico veicolare ma sono responsabili del 30% delle emissioni di CO2 e di ossido di azoto, mentre a Pechino i furgoni sono il 15% del traffico e generano addirittura il 70% dello smog. Il tempo che si perde negli ingorghi, i consumi di carburante, i costi per chi consegna e per il cliente, più il generale rallentamento delle attività economiche, erode dal Pil di ogni città dai 2 ai 4 punti percentuali ogni anno.
Boom anche in Italia
L'Italia non è esente da questo trend. Secondo i dati del Centro Studi Confetra relativi al periodo gennaio-giugno 2017, il mercato del trasporto merci è in ascesa e trainato dagli express courier, le cui consegne sono cresciute del 6,5% grazie all'e-commerce. Questi dati sono corroborati da quelli che arrivano da Poste Italiane: nel 2017 si prevede il superamento della storica quota dei 50 milioni di pacchi consegnati (nel 2016 ne sono stati consegnati 41 milioni). Secondo l'Osservatorio Netcomm-Polimi l'anno scorso in Italia l'e-commerce è cresciuto del 18% per un fatturato totale di 20 miliardi di euro; quest'anno potrebbe crescere ancora a ritmi analoghi.
Consegne più green
Come evitare che le città siano prese d'assalto dai furgoni per le consegne? Per McKinsey la risposta è nell'elettrificazione dei trasporti, nella connessione Internet che fa dialogare tra loro veicoli e magazzini, nelle soluzioni di condivisione dei van e nella guida autonoma. Ci sono anche nuove strategie, come le consegne notturne, che sono utilizzate da molti supermercati in Spagna, o lo scarico delle merci in grandi strutture extra-urbane (Urban consolidation centers) dove effettuare lo smistamento e poi raggruppare le consegne per zone, in modo da ridurre sia il numero dei viaggi che i chilometri percorsi. Questo sistema può ridurre le emissioni del 45% e i costi di consegna del 25% ed è stato adottato con successo nella città olandese di Utrecht.
Un'altra soluzione efficace è il load pooling, per condividere gli spazi sui furgoni, in modo che nessun van viaggi a vuoto e si ottimizzino i percorsi: riduce fino al 30% le emissioni, mentre i costi di consegna per ogni pacco scendono almeno del 25% ed è un sistema impiegato per esempio da Dhl, Ups o da Amazon Prime.
Dai robot ai paracadute
Auto-robot e droni sono considerate soluzioni più a lungo termine ma realistiche: un precedente studio di McKinsey ("Parcel delivery, the future of last mile") prevedeva che nel 2025 i veicoli autonomi, i droni e i robot potrebbero occuparsi dell'ultimo miglio della consegna (quello che arriva al domicilio del cliente) di quasi tutte le merci acquistate online. Intanto Amazon nel 2016 ha completato la sua prima consegna via drone e in futuro pensa di aumentare l'impiego di veicoli elettrici e autonomi, robot e velivoli comandati da remoto (anche simili ai paracadute) sia per ridurre l'impatto ambientale sia per diminuire i costi del recapito al consumatore.