C’è chi dice che i veicoli elettrici non abbiano una personalità. Questo discorso non vale certamente per la Hope, moto che il designer Samuel Aguiar ha creato ispirandosi ad una mix fra una Porsche 356 Pre-A, un iPhone di prima generazione ed un Pokemon. Tre anime diverse, ciascuna di rilievo nel proprio comparto industriale, e capaci di sviluppare una poliedricità buona a rendere la moto tutto fuorché priva di temperamento.
Lungo studio
Sono serviti quattro anni per arrivare alla forma definitiva della Hope: “Ho iniziato pensando a un design che facesse pensare ad un abbraccio” ha spiegato Aguiar “Senza forme aggressive”. Linee create incorporando buona parte di uno fra i più datati scooter elettrici proposti dal mercato, il Vectrix VX-1, la cui prima versione risale a 10 anni fa. In questo modello “customizzato” troviamo ruote più grandi di diametro 17 pollici ed un motore elettrico capace di 65 newtonmetri valore di coppia motrice buona a sviluppare 120 chilometri orari di velocità. Arrivando, con una ricarica completa del pacco batterie, ad un’autonomia teorica prossima ai 280 chilometri.
Design funzionale
Rispetto allo scooter di serie, la Hope ha mantenuto anche il sistema di recupero dell’energia, dispositivo che, in fase di decelerazione, si attua ruotando il comando dell’acceleratore al contrario. "Una volta definiti i volumi principali della moto, ho dovuto trovare una buona armonia tra il sedile, le luci, il cruscotto e tutti gli altri elementi. È stato, per me, importante rendere il design funzionale all’ergonomia". Samuel Aguiar ha conservato gli elementi della strumentazione originali, ma riorganizzandoli nel nuovo cruscotto, che è più ricco di informazioni, alcune delle quali che arrivano personalizzate allo stile di guida. L’impianto frenante è italiano, la Hope infatti adotta un potente sistema Brembo. Anche se sarebbe “possibile guidare la moto senza utilizzare i freni, perché basta servirsi del sistema frenante fornito dal motore, che recupera energia ruotando il gas al contrario”, continua Aguiar. Una moto così surreale nel design non può che combinarsi con uno stile di guida condito di una lieve follia.