Notte di emozioni forti a Singapore. Il gran premio, il primo corso in notturna e sotto la pioggia, è stato stravolto a pochi metri dal via, con l’uscita di scena di tre dei cinque protagonisti di questo mondiale, Vettel, Verstappen e Raikkonen.
Una giornata che si preannunciava estremamente negativa per la Mercedes e per Lewis Hamilton si è trasformata in un quasi trionfo, poiché è mancata solamente la doppietta, grazie al cannibale Daniel Ricciardo, sempre abilissimo a sfruttare ogni occasione che gli si presenta e che si è frapposto tra le due frecce d'argento. La Red Bull è una macchina che si dimostra a suo agio in questi tracciati tortuosi.
Zero in pagella
Uno zero gravissimo sia per Sebastian Vettel che per la Ferrari in ottica campionato, anche se mancano ancora sei gare alla fine. La carambola è stata innescata dal tedesco che ha commesso un errore che potrebbe essergli fatale, trascinando un incolpevole Max Verstappen e danneggiando pure il compagno di squadra Kimi Raikkonen, autore di una grandissima partenza.
In pochi metri è stato vanificato il lavoro di un fantastico weekend da parte sia degli uomini di Maranello che dallo stesso Vettel, autore di un giro incredibile in qualifica. Come ho già avuto modo di sottolineare più volte è un mondiale condizionato dagli errori. Chi saprà commetterne di meno probabilmente si laureerà campione. Al termine della competizione, comunque, i commissari hanno decretato che si è trattato di un normale incidente di gara e non hanno preso provvedimenti ulteriori.
Gara emozionante
Dal canto suo Lewis Hamilton è stato abile a gestire la corsa senza assumersi inutili rischi, portando a casa una vittoria che vale oro.
Molto bravo anche Carlos Sainz, quarto con la Toro Rosso e il primo tra le squadre di seconda fascia, autore di una gara gestita con le unghie e coi denti, che lo ha portato a conquistare punti importanti per la scuderia nella lotta con la Williams per il quinto e sesto posto in classifica costruttori. Una Williams che si è difesa bene col giovane Lance Stroll.
