Mancano pochi giorni al Bundestsagswahl, le elezioni generali in Germania, il 19esimo appuntamento elettorale dal dopoguerra e l'agenda dei politici coinvolti, soprattutto il leader social-democratico Martin Schulz e la cancelliera cristiano-democratica Angela Merkel, favoritissima per la riconferma (sarebbe la quarta) è fitta di impegni.
Proprio la Merkel ha visitato, nel primo giorno di apertura al pubblico, il Salone di Francoforte, accolta dagli stati generali dei grandi produttori auto del suo Paese. A cominciare da Matthias Wissman presidente dell'associazione dell'industria auto tedesca (Vda) e da Dieter Zietsche, (Daimler), Harald Krueger (Bmw), Rupert Stadler (Audi), Matthias Mueller (Volkswagen). Davanti a questa platea la cancelliera - che ha poi visitato personalmente gli stand delle Case tedesche - ha rilasciato importanti dichiarazioni su argomenti chiave, come il dieselgate e il futuro dell'industria automobilistica nel suo Paese. Ecco alcune delle sue parole.
Imparare dagli errori
"La nostra industria automobilistica deve fare di tutto per riprendere rapidamente la sua credibilità e per riacquistare la fiducia del pubblico. Il dieselgate non ha soltanto danneggiato ma anche deluso sia i consumatori che le autorità. Dobbiamo imparare dagli errori commessi e assicurarci di non ripeterli mai più in futuro. Le Case tedesche devono aggiornare il software diesel al più presto".
Industria centrale
"Non c'è alcun dubbio che i motori a combustione dureranno ancora per decenni. Bisogna renderli più efficienti e vanno sviluppate nuove alimentazioni per tutelare l'industria tedesca. Che è fondamentale, con i suoi 800.000 posti di lavoro, è un forte motore economico del Paese. La nostra produzione deve restare competitiva. L'automotive è una forza trainante e non solo per la Germania. I segnali sono chiari: la crescita continuerà anche nel 2018".
1 miliardo per crescere
"L'impegno deve essere comune. Tutti i Paesi devono sforzarsi sul fronte dell'inquinamento e sta anche ai costruttori esteri impegnarsi e dare il proprio contributo per la riduzione delle emissioni nocive e la tutela dell'aria che respiriamo. Dobbiamo contenere i cambiamenti climatici, in primis il riscaldamento globale. Anche i test devono essere più rigorosi e affidabili. Inoltre l'industria deve dare risposte convincenti sul fronte della nuova mobilità, sul car sharing e la connettività e collaborare per risolvere le questioni sollevate dall'urbanizzazione. Un problema che si sta affrontando, ad esempio, in Cina e che deve essere discusso anche da noi. Il governo federale di Berlino ha - a questo proposito - aumentato di recente la disponibilità del fondo nazionale contro l'inquinamento urbano e per lo sviluppo delle infrastrutture pubbliche e private, raddoppiandolo da 500 milioni a 1 miliardo di euro".
Più sicurezza
"Quello che va elogiato è lo sforzo già messo in atto dalle Case e in generale dal mondo automotive per favorire la mobilità più pulita, quella elettrica e per garantire una maggiore sicurezza sulle strade e la riduzione degli incidenti. A questo, nel futuro, contribuirà anche la guida autonoma. Ma serve ancora un cambiamento di mentalità: in troppi non credono ancora alla prevenzione come arma di difesa dagli incidenti e dalle loro conseguenze".