FRANCOFORTE - Fuori e dentro il Salone dell’auto, l’elettrificazione è diventata la parola chiave della mobilità di domani. Non di un futuro lontano, ma molto vicino. Alla vigilia dell’apertura della manifestazione, parlando a Sindelfingen agli azionisti, il Ceo del gruppo Daimler Dieter Zetsche ha annunciato che entro il 2022 ci sarà una gamma Mercedes completamente elettrificata. Con modelli dunque sia elettrici puri che ibridi, a fianco dei modelli con propulsori benzina e diesel. La stessa cosa ha fatto il giorno seguente parlando al Salone Harald Krüger, Ceo del gruppo Bmw, anticipando l'evento però al 2020.
Smart a zero emissioni
La piccola Smart del gruppo Daimler sarà invece venduta soltanto elettrica sempre dal 2022. Un destino per la quale era stata concepita alla fine degli anni 90 e che trova finalmente la sua più corretta definizione per una citycar come nessun’altra.
L’accelerazione tedesca
La mossa di Zetsche e di Kruger è una risposta all’accelerazione impressa da Volvo per prima e seguita nelle scorse settimane da Jaguar, marchi concorrenti diretti nel premium. Oltre che un messaggio ad Audi e al gruppo Volkswagen sull’elettrificazione, che al Salone hanno annunciato 80 modelli a batteria entro il 2025, soluzione che verrà estesa a tutti i 300 modelli dei 12 marchi entro il 2030. La Volvo aveva dato il via pochi mesi fa a questa nuova corsa virtuosa, annunciando di voler avere l’intera gamma elettrificata a partire dal 2019, a fianco dei modelli tradizionali che saranno costruiti finché avranno mercato e sarà ancora conveniente farli.
Tutto questo non significa, infatti, che i motori a combustione interna non saranno più prodotti da questi costruttori. Per i quali oggi, tra l'altro, la percentuale di vendite diesel sfiora in Europa il 90 per cento del mix. Ma è il segno che il futuro dei propulsori tradizionali, dopo oltre cent’anni di vita, sembrerebbe avere gli anni contati. Almeno per l’automobile.