Buone notizie per i parigini che amano spostarsi in bici da una parte all'altra della città: dal 28 agosto scorso è stata aperta la prima "autostrada" esclusivamente ciclabile. Si snoda per circa 6 chilometri da Boulogne-Billancourt, sul confine orientale, fino al ponte Bir-Hakeim, praticamente a un passo dalla Torre Eiffel, nel cuore di Parigi. Un percorso riservato, lungo la Senna, sulla strada a scorrimento veloce Georges Pompidou, dove i ciclisti potranno pedalare su una traiettoria propria: le auto continueranno a viaggiare sullo stesso tragitto, ma d'ora in poi dovranno accontentarsi di una sola corsia anziché due perché, proprio per fare largo alle biciclette, lo spazio per loro è stato dimezzato.
REVe, un progetto da sogno
L'inedita infrastruttura fa parte del sogno di Parigi: diventare la Capitale mondiale della mobilità ciclabile. Un sogno che per la "première dame di Parigi", il sindaco Anne Hidalgo è un obiettivo ben preciso, da raggiungere a tutti costi. Da tempo la "sindaca di ferro", ha dichiarato guerra alle troppe auto in città, soprattutto quelle più vecchie e inquinanti e sta lavorando a una serie di alternative per far diventare la sua città un esempio di mobilità sostenibile. Tra queste rientra il piano della ciclabilità, approvato dall'amministrazione parigina per il periodo 2015-2020: si chiama REVe (che in francese significa anche sogno) ed è l'acronimo di Réseau express vélo (rete express per le biciclette).
Una rete da 150 milioni
Si tratta di un progetto che vale 150 milioni di euro e che prevede, innanzitutto, il raddoppio della lunghezza (da 700 a 1.400 chilometri) e il miglioramento delle attuali piste ciclabili: sarà una rete di percorsi collegati tra loro che si snoderanno da nord a sud, da est a ovest e lungo la Senna, tutti a due corsie e rigorosamente separati dal traffico veicolare.
Il piano prevede anche l'estensione progressiva delle cosiddette "zone 30" (dove gli automezzi non possono superare i 30 chilometri orari), 10.000 nuovi stalli per la sosta delle biciclette, aree di arresto riservate alle bici in prossimità degli incroci e davanti alle auto (in modo da creare una fascia di sicurezza e favorire gli attraversamenti dei ciclisti), incentivi per l'acquisto di bici elettriche e cargo, ulteriori servizi di bike sharing, parcheggi d'interscambio con i mezzi pubblici e il restyling di piazze e strade per adattarle alla mobilità di ciclisti e pedoni.
2020: tre volte bici
L'obiettivo è triplicare, entro il 2020, la quota della bicicletta sul totale degli spostamenti: dal 5 al 15 per cento. La sindaco Hidalgo va avanti per la sua strada: da una parte pugno duro contro traffico e smog, d'altra alternative sempre più comode e appetibili per convincere i parigini a lasciare l'auto sotto casa. A cominciare dai più piccoli: nel 2014 il comune ha lanciato "P'tit Vélib", il bike sharing a misura di bambino.