La Formula 1 è pronta a sbarcare questo fine settimana nel tempio della velocità di Monza per il Gran Premio d’Italia (88esima edizione quest'anno) e per regalarci un’altra avvincente sfida tra Ferrari e Mercedes. Dopo il positivo risultato dello scorso weekend c’è grande attesa nei confronti di Vettel e Raikkonen, ma gli uomini d'argento di Toto Wolff partono certamente favoriti: Hamilton e Bottas possono contare anche sull'overboost, il bottone magico che gli permette di scappar via e tenere gli inseguitori fuori dalla zona Drs come si è visto a Spa-Francorchamps sia al pronti-via che alla ripartenza dopo l’uscita della safety-car.
Incognita meteo
La Ferrari giocherà il tutto per tutto per provare a lasciare il circuito di casa mantenendo la vetta del mondiale con Vettel e rosicchiare qualche punto nel campionato costruttori. La differenza potrebbe farla il meteo: le previsioni parlano di pioggia abbondante sia sabato e domenica, con solamente la gara asciutta. Sarà una lotta tecnico-tattica che premierà chi sbaglierà di meno.
Power Unit a dura prova
Si arriva su un circuito che mette a dura prova la resistenza delle power-unit poiché per oltre il 70% della pista il motore viene spinto al massimo. Si raggiungeranno velocità incredibili e ancora una volta tutti i record, sia in qualifica che in gara, verranno battuti. Dopo le 65 posizioni di penalità (su 20 macchine) inflitte a Vandoorne in Belgio assisteremo ad una nuovo capitolo? Non capisco perché si debba continuare con questa farsa, ma soprattutto perché debba essere il pilota a pagare per un errore del team o del motorista.
Red Bull in difesa
Dopo il podio conquistato nelle Ardenne da Ricciardo, la Red Bull sarà chiamata ad un weekend in difesa (per non parlare della McLaren-Honda) poiché Monza è un circuito di pura velocità a differenza di Spa dove il carico aerodinamico ha un ruolo di primaria importanza viste le curve ad ampio raggio. Questi team dovranno guardarsi le spalle dai motorizzati Mercedes.
Ocon-Perez: la parola fine?
Mi auguro di non dover assistere ad un nuovo capitolo della pericolosa diatriba tra Perez e Ocon. Sono allibito dal non intervento da parte della FIA. Il team, nonostante le varie dichiarazioni, sta dimostrando di non esser in grado di gestire i suoi piloti, supportati da sponsor di vitale importanza per la scuderia. Pertanto deve essere la Federazione a mettere un freno come già successo in passato con altri piloti. Prima che sia tardi.
Record personale per il Minardi team
Per il Minardi team il gran premio di Monza è sempre stato abbastanza ostico anche se nel 1989 sfiorammo la zona punti con Martini e Perez-Sala che chiusero la gara rispettivamente al settimo e ottavo posto. C’è però un record a cui sono particolarmente affezionato, che ripaga degli enormi sforzi affrontati. Era il 2003 e su una griglia di partenza composta da 20 piloti ben 9 (quasi il 50% della griglia) erano “targati” Minardi, suddivisi in soli cinque team diversi: Verstappen e Kiesa (Minardi), Alonso e Trulli (Renault), Fisichella e Baumgartner (Jordan), Webber e Wilson (Jaguar) e Genè (Williams).
Vi aspetto numerosi a Monza per far sentire il vostro supporto a tutti i protagonisti di questo fantastico sport.