Opel passa definitivamente al gruppo francese Psa. L'accordo era stato firmato lo scorso marzo - per una cifra complessiva che si aggira intorno ai 2,2 miliardi di euro - ed è diventato ora definitivamente operativo.
100 giorni per un piano
Si chiude quindi, dopo 88 anni, la storia fra Opel e General Motors e si apre un capitolo totalmente nuovo. Il gruppo dirigente di Opel e Vauxhall inizierà subito a lavorare ad un piano di rilancio che verrà presentato tra 100 giorni. Primo obiettivo è riportare l'utile di bilancio entro il 2020. Non solo. La strategia per i prossimi anni prevedono che, sempre entro il 2020, il margine operativo - il guadagno per ogni auto venduta - giunga al 2%, per poi crescere ancora fino al 6%, previsto per il 2026.
Colosso europeo
"Stiamo assistendo - ha dichiarato il numero uno di Psa, Carlos Tavares - alla nascita di un colosso europeo. Il nostro sforzo sarà quello di aiutare Opel e Vauxhall a tornare in attivo. Insieme fisseremo dei nuovi obiettivi. Vogliamo liberare il potenziale di questi marchi, lasciando campo libero alla creatività di chi ci lavora. Opel resterà tedesca, Vauxhall sarà sempre britannica". Con queste acquisizioni, ha ricordato ancora Tavares, il gruppo Psa diventa il secondo in Europa, potendo contare su una quota di mercato intorno al 17% del totale.
Nuovi ingressi
Nel dichiarare il proprio orgoglio per la nuova avventura e la determinazione a raggiungere gli obiettivi che il gruppo si è prefissato, il ceo di Opel, Michael Lohscheller, ha salutato anche l'arrivo di quattro nuovi collaboratori: Christian Muller, Rèmi Girardon, Michelle Wen, Philippe De Rovira.
Entro la fine del 2017, è stato annunciato, sarà completata anche l'acquisizione del settore europeo di Gm Financial. L'acquisto da parte di Psa è già stata definito ma si attendono solo le autorizzazioni da parte delle diverse autorità competenti.